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giornata terza. 309


Sagr. Ma che dice l’autore di queste? forse non le ha considerate?

Salv. Le ha considerate pur troppo, ma dice che le osservazioni sopra le quali i calcoli rendon la stella infinitamente lontana, sono errate, e che non possono tra di loro combinarsi.

Simp. Oh questa mi par bene una ritirata debole, perchè la parte potrà con altrettanta ragione dire che errate siano quelle onde egli sottrae, la stella essere stata nella regione elementare.

Salv. Oh, signor Simplicio, se mi succedesse di farvi restar capace dell’artifizio, benchè non gran cosa artifizioso, di questo autore, vorrei destarvi meraviglia ed anco sdegno, mentre scorgeste come egli, palliando la sua sagacità co ’l velo  1 della vostra semplicità e de gli altri puri filosofi, si vuole insinuare nella vostra grazia co ’l grattarvi le orecchie e co ’l gonfiar la vostra ambizione, mostrando d’aver convinti e resi muti questi astronometti che hanno voluto  2 assalire l’inespugnabile inalterabilità del cielo peripatetico, e, quel che è più  3, ammutitigli  4 e convinti con le lor proprie armi. Io ne voglio fare ogni sforzo; ed intanto il signor Sagredo condoni al signor Simplicio ed a me il tediarlo forse un po’ troppo, mentre con soverchio circuito di parole (soverchio dico, alla sua velocissima apprensiva) anderò cercando di far palese cosa, che è bene che non gli resti ascosa e incognita.

Sagr. Io, non solo senza tedio, ma con gusto, sentirò i vostri discorsi; e così ci potessero intervenire tutti i filosofi peripatetici, acciò potessero comprendere quanto devano restar obbligati a questo lor protettore.

Salv. Ditemi, signor Simplicio, se voi sete ben restato capace, come, sendo la stella nuova collocata nel cerchio meridiano là verso settentrione, a uno che da mezzo giorno camminasse  5 verso tramontana tanto se gli andrebbe  6 elevando sopra l’orizonte l’istessa stella nuova quanto il polo, tuttavolta che ella fusse veramente collocata tra le stelle fisse; ma che quando ella fusse notabilmente più bassa, cioè più vicina a Terra, ella apparirebbe elevarsi più del medesimo polo, e sempre più quanto la vicinanza fusse maggiore?

Simp. Parmi d’esserne capacissimo, in segno di che mi proverò a

  1. col velo. E così a lin. 12 e 13, a pag. 312, lin. 3 e 4, ecc., nell’autografo col
  2. han volsuto
  3. quel che è più manca in Gr.
  4. La stampa: ammutitogli. In G prima aveva scritto ammutitogli, e poi corresse ammutitigli.
  5. da mezogiorno caminasse. E così a pag. 310, lin. 5, nell’autografo, camminando, a lin. 19, caminare.
  6. anderebbe