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giornata seconda | 295 |
sario che esso autore stimi che al principio movente l’istesso sia muover dentro al medesimo tempo un corpo piccolissimo ed uno immenso, essendo che l’augumento della velocità vien senz’altro in conseguenza dell’accrescimento della mole: ma quest’è poi contro alle regole architettoniche della natura, [Ordine della natura è il far circolare gli orbi minori in tempi più brevi, ed i maggiori in tempi più lunghi.]la quale osserva nel modello delle minori sfere, sì come veggiamo ne i pianeti e sensatissimamente nelle stelle Medicee, di far circolare gli orbi minori in tempi più brevi, onde il tempo della revoluzion di Saturno è più lungo di tutti i tempi dell’altre sfere minori, essendo di 30 anni: ora il passar da questa a una sfera grandemente maggiore, e farla muover in 24 ore, può ben ragionevolmente dirsi uscir delle regole del modello. Sì che, se noi attentamente considereremo, la risposta dell’autore va non contro al concetto e senso dell’argomento, ma contro alla spiegatura e ’l modo del parlare; dove anco l’autore ha il torto nè può negare di non aver ad arte dissimulato l’intelligenza delle parole, per gravar il Keplero d’una troppo crassa ignoranza: ma l’impostura è stata tanto grossolana, che non ha potuto con sì gran tara difalcar del concetto che ha della sua dottrina impresso il Keplero nelle menti de i litterati. Quanto poi all’instanza contro al perpetuo moto della Terra, presa dall’esser impossibil cosa che ella continuasse senza straccarsi, essendo che gli animali stessi, che pur si muovon naturalmente e da principio interno, si straccano ed hanno bisogno di riposo per relassar le membra...
Sagr. [Risposta finta dei Keplero, con certa arguzia coperta.]Mi par di sentire il Keplero rispondergli, che pur ci sono de gli animali che si rinfrancano dalla stanchezza co ’l voltolarsi per terra, e che però non si deve temer che il globo terrestre si stracchi; anzi ragionevolmente si può dire che e’ goda d’un perpetuo e tranquillissimo riposo, mantenendosi in un eterno rivoltolamento.
Salv. Voi, signor Sagredo, sete troppo arguto e satirico: ma lasciamo pur gli scherzi da una banda, mentre trattiamo di cose serie.
Sagr. Perdonatemi, signor Salviati: questo ch’io dico non è miga così fuor del caso quanto forse voi lo fate; perchè un movimento che serva per riposo e per rimuover la stanchezza a un corpo defatigato dal viaggio, può molto più facilmente servire a non la lasciar venire, sì come più facili sono i rimedii preservativi che i curativi. [Gli animali non si stancherebbono,quando il lor moto procedesse come quello che viene attribuito al globo terrestre.]E io tengo per fermo, che quando il moto de gli animali procedesse come questo che viene attribuito alla Terra, e’ non si stancherebbero altrimenti,