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262 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.


Simp. Lo lascio giudicare a voi.

Salv. [Principii contrarii non possono riseder naturalmente nel medesimo suggetto.]Anzi voglio io voi stesso per giudice. Però ditemi: credete voi che nel medesimo corpo naturale possano riseder principii interni che siano tra di loro contrarii?

Simp. Credo assolutamente di no.

Salv. Della terra, del piombo, dell’oro, ed in somma delle materie gravissime, quale stimate voi che sia la lor naturale intrinseca inclinazione, cioè a qual moto credete voi che ’l lor principio interno le tiri?

Simp. Al moto verso il centro delle cose gravi, cioè al centro dell’universo e della Terra, dove, non impedite, si condurrebbero.

Salv. Talchè, quando il globo terrestre fusse perforato da un pozzo che passasse per il centro di esso, una palla d’artiglieria lasciata cader per esso, mossa da principio naturale ed intrinseco, si condurrebbe al centro; e tutto questo moto farebbe ella spontaneamente e per principio intrinseco: non sta così?

Simp. Così tengo io per fermo.

Salv. Ma giunta al centro, credete voi ch’ella passasse più oltre, o pur che quivi cesserebbe immediatamente dal moto?

Simp. Credo che ella continuerebbe di muoversi per lunghissimo spazio.

Salv. [ Il moto naturale si converte per se stesso in quello che si chiama preternaturale o violento.]Ma questo moto oltre al centro non sarebb’egli all’insù e, per vostro detto, preternaturale e violento? e da qual altro principio lo farete voi dependere, salvochè da quell’istesso che ha condotta la palla al centro, e che voi avete chiamato intrinseco e naturale? trovate voi un proiciente esterno, che gli sopraggiunga di nuovo per cacciarla in su. E questo che si dice del moto per il centro, si vede anco quassù da noi: imperocchè l’impeto interno di un grave cadente per una superficie declive, se la medesima, piegandosi da basso, si refletterà in su, lo porterà, senza punto interrompere il moto, anco all’insù. Una palla di piombo pendente da uno spago, rimossa dal perpendicolo, descende spontaneamente, tirata dall’interna inclinazione, e senza interpor quiete trapassa il punto infimo, e senz’altro sopravvegnente motore si muove in su. Io so che voi non negherete che tanto è naturale ed interno de i gravi il principio che gli muove in giù, quanto de i leggieri quello che gli muove in su: onde io vi metto in considerazione una palla di legno, la quale scendendo per aria da grande altezza, e però movendosi da principio interno, giunta