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18 avvertimento.


svolte a lungo le dottrine che nelle note marginali sono appena accennate; destinate alla pubblicazione, e per questo un po’ meno violente nelle espressioni; tali, insomma, che si possono assomigliare, quanto al genere, ai paragrafi del Saggiatore o della Risposta al Discorso apologetico di Lodovico delle Colombe. Ai primi di marzo del 34 Galileo spediva al Micanzio un tratto di siffatte postille1, ed altri gliene inviava appresso nel corso di quell’anno2; ma poi, sia che gli stesse a cuore l’affrettarsi al compimento dei dialoghi delle Nuove Scienze, sia che giudicasse non valere il pregio dell’opera insistere con tale avversario, ne distolse il pensiero: di che più tardi dolevasi Fra Fulgenzio, scrivendogli: «Tutte le cose di V. S., anco i fragmenti, sono come le minucciole d’oro.... Quelle due apostille del Rocco mi fecero ben conoscere il gran piacere e profitto de’ virtuosi se ella le seguitava» 3. Di mano in mano che il Micanzio riceveva i tratti della risposta, della quale egli era ghiottissimo, li andava comunicando agli amici in Venezia4 e li partecipò allo stesso Rocco, che prese a stender subito, alla sua volta, una replica5: questa però fu poi forse intermessa6, e noi non ne abbiamo notizia che dalle lettere di Fra Fulgenzio.

Le Esercitazioni del Rocco furono da noi riprodotte di sull’edizione originale. Questa è scorrettissima: tuttavia le strane forme linguistiche, che s’incontrano molto di frequente, furono per regola da noi rispettate7, poichè può ben darsi che siano da attribuire all’autore stesso, nato nell’Abruzzo, educato a Roma, a Perugia ed a Padova, e vissuto la maggior parte della sua vita a Venezia; egualmente abbiamo rispettato i singolari e viziosi costrutti, e soltanto abbiamo corretto quelle forme e quei passi nei quali ci parve di poter, con sufficiente sicurezza, riconoscere errori di stampa: spesso anche siamo stati incerti, com’era naturale, se dovessimo conservare o piuttosto emendare la testual dicitura. Delle correzioni da noi introdotte ci limitiamo a registrare le seguenti8:

Pag. 575, lin. 24, ed i costumi in luogo di e di costumi, che si legge nell’edizione originale — pag. 576, lin. 1, addottemi in luogo di addottami — pag. 583, lin. 29-30, aggiungendola in luogo di aggiungendole — pag. 584, lin. 21, inferite in luogo di inferire — pag. 586, lin. 14, delle cose in luogo di dalle cose — pag. 589, lin. 36, moto retto è in luogo di moto è (cfr. pag. 40, lin. 12) — pag. 590, lin. 21, quella in luogo di quello — pag. 594, lin. 5, mossi in luogo di messi — pag. 597, lin. 24, disordini in luogo di disordine — pag. 608, lin. 36, aggiunto 5. (cfr. pag. 611, lin. 38) — pag. 607, lin. 31, della in luogo di dalla (cfr. pag. 67, lin. 1) — pag. 608, lin. 23, mantenimento in luogo di mancamento (cfr. pag. 69, lin. 29) — pag. 612, lin. 4, la in luogo di le — pag. 614, lin. 6, no in luogo di (cfr. pag. 607, lin. 33-34) — pag. 620, lin. 5, nobile in luogo di mobile (cfr. pag. 83, lin. 17) — pag. 625, lin. 34, ammettete in luogo di ammette — pag. 631, lin. 27, corruttibile in luogo di incorruttibile — pag. 634, lin. 25, vi in luogo di ve — pag. 638, lin. 33, del in luogo di dal — pag. 645,

  1. Lettera di F. Micanzio a Galileo dell’11 marzo 1634 (Mss. Gal., Par. VI, T. XII, car. 56).
  2. Lettere di F. Micanzio a Galileo del 2 settembre (Biblioteca Estense di Modena, Autografoteca Campori, Busta LXXX, 110) e 23 settembre 1634 (Mss.Gal., Par. VI, T. XII, car. 81).
  3. Lettera del 13 giugno 1637 (Mss. Gal., Par. VI, T. XIII, car. 27).
  4. Lettera di F. Micanzio a Galileo del 5 agosto 1634 (Autografoteca Campori cit., Busta LXXX, 101).
  5. Lettere di F. Micanzio a Galileo del 12 agosto (Autografoteca Campori cit., Busta LXXX, 19 agosto (Mss. Gal., Par. VI, T. XII, car. 77) e 9 settembre 1634 (Autografoteca Campori, Busta cit., 111).
  6. Lettera di F. Micanzio a Galileo del 20 gennaio 1635 (Mss. Gal., Par. VI, T. XII, car. 51).
  7. Abbiamo conservato, per citare soltanto qualche esempio, possegano, ragirazione, ragirare (alternato con raggirare), ammuchiati (pag. 600, lin. 34, sebbene accanto a mucchio), stirachiar, trasmuterano, toleranti, scabbello, disaggi, globbo, architetto, ciavattino, deto (per dito, pag. 603, lin. 28), de (per di), ecc. È frequentissimo, e fu da noi rispettato, d’i o di per dei. Anche dove il Rocco trascrive dal Dialogo galileiano, e non di rado ne guasta la dicitura, abbiamo creduto opportuno conservare le alterazioni del Rocco.
  8. Non metterebbe conto tener nota dei più sconci errori di stampa (come stana per stanca, contrevorsia per controversia, ecc.), che, naturalmente, abbiamo corretto.