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giornata seconda | 217 |
chè, quando la Terra girasse in se stessa, il moto della superficie, e massime verso il cerchio massimo, come incomparabilmente più veloce che i nominati, dovrebbe estruder ogni cosa contro al cielo.
Simp. L’instanza mi par molto bene stabilita e annodata, e gran cosa ci vorrà, per mio credere, a rimuoverla e sciorla.
Salv. Lo scioglimento suo depende da alcune notizie non meno sapute e credute da voi che da me; ma perchè elle non vi sovvengono, però non vedete lo scioglimento. Senza dunque ch’io ve lo insegni, perchè già voi le sapete, co ’l semplice ricordarvele farò che voi stesso risolverete l’instanza.
Simp. Io ho posto mente più volte al vostro modo di ragionare, il quale mi ha destato qualche pensiero che voi incliniate a quella opinion di Platone, che [il nostro sapere è un certo ricordarsi, secondo Platone.]nostrum scire sit quoddam reminisci: però, di grazia, cavatemi di questo dubbio, dicendomi ’l vostro senso.
Salv. Quel ch’io senta dell’opinion di Platone, posso significarvelo con parole ed ancora con fatti. Già ne’ ragionamenti avuti sin qui mi son io più d’una volta dichiarato con fatti: seguirò l’istesso stile nel particolare che aviamo per le mani, che potrà poi servirvi come esempio a più agevolmente comprendere il mio concetto circa l’acquisto della scienza, quando però ci avanzi tempo per un altro giorno e non sia di noia al signor Sagredo che noi facciamo questa digressione.
Sagr. Anzi mi sarà gratissimo, perchè mi ricordo che quando studiavo logica, mai non potetti restar capace di quella tanto predicata dimostrazion potissima di Aristotile.
Salv. Seguitiamo dunque: e dicami il signor Simplicio qual sia il moto che fa quel sassetto stretto nella cocca della canna, mentre il fanciullo la muove per tirarlo lontano.
Simp. Il moto del sasso sin che è nella cocca è circolare cioè va per un arco di cerchio, il cui centro stabile è la snodatura della spalla, e il semidiametro la canna co ’l braccio.
Salv. E quando la pietra scappa dalla canna, qual è il suo moto? séguit’ella di continuare ’l suo precedente circolare, o pur va per altra linea?
Simp. Non séguit’altrimenti di muoversi in giro, perchè così non si discosterebbe dalla spalla del proiciente, dove che noi la veggiamo andar lontanissima.