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200 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

L’avete da per voi stesso e di vostro ingegno penetrata benissimo. Ma non interrompiamo il signor Salviati.

Salv. Mi piace di veder che il signor Simplicio si va addestrando, se però il pensiero è suo, e non l’ha imparato da certo libretto di conclusioni, dove ne sono parecchi altri non men vaghi e arguti. [Instanza contro al moto diurno della Terra, presa dal tiro perpendicolare dell'artiglieria,]Segue che noi parliamo dell’artiglieria eretta a perpendicolo sopra l’orizonte, cioè del tiro verso il nostro vertice, e finalmente del ritorno della palla per l’istessa linea sopra l’istesso pezzo, ancorchè nella lunga dimora che ella sta separata dal pezzo, la Terra l’abbia per molte miglia portato verso levante, e par che per tanto spazio dovrebbe la palla cader lontana dal pezzo verso occidente; il che non accade; adunque l’artiglieria, senza essersi mossa, l’ha aspettata. [Si risponde all'instanza, mostrando l'equivoco.]La soluzione è l’istessa che quella della pietra cadente dalla torre, e tutta la fallacia e l’equivocazione consiste nel suppor sempre per vero quello che è in quistione; perchè l’avversario ha sempre fermo nel concetto che la palla si parta dalla quiete, nel venir cacciata dal fuoco fuor del pezzo, e partirsi dallo stato di quiete non può esser se non supposta la quiete del globo terrestre, che è poi la conclusione di che si quistioneggia. Replico per tanto che quelli che fanno la Terra mobile, rispondono che l’artiglieria e la palla che vi è dentro participano il medesimo moto che ha la Terra, anzi che questo, insieme con lei, hann’eglino da natura, e che però la palla non si parte altrimenti dalla quiete, ma congiunta co ’l suo moto intorno al centro, il quale dalla proiezione in su non le vien nè tolto nè impedito, ed in tal guisa, seguitando il moto universale della Terra verso oriente, sopra l’istesso pezzo di continuo si mantiene, sì nell’alzarsi come nel ritorno: e l’istesso vedrete voi accadere facendo l’esperienza in nave di una palla tirata in su a perpendicolo con una balestra, la quale ritorna nell’istesso luogo, muovasi la nave o stia ferma.

Sagr. Questo sodisfà benissimo al tutto: ma perchè ho veduto che il signor Simplicio prende gusto di certe arguzie da chiappar (come si dice) il compagno, [Altra soluzione alla medesima istanza.]gli voglio domandare se, supposto per ora che la Terra stia ferma, e sopra essa l’artiglieria eretta perpendicolarmente e drizzata al nostro zenit, egli ha difficultà nessuna in intender che quello è il vero tiro a perpendicolo, e che la palla nel partirsi e nel ritorno sia per andar per l’istessa linea retta, intendendo sempre rimossi tutti gli impedimenti esterni ed accidentarii.

Simp.