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contrario, cioè se l’aria non seguirà il moto del vaso, la candela ferma manterrà la sua fiammella diritta e quieta, e l’altra, portata dall’impeto del vaso, urtando nell’aria quieta si piegherà. Ora, nell’esperienze vedute da me è accaduto sempre che la fiammella ferma è restata accesa e diritta, ma l’altra, attaccata al vaso, si è sempre grandissimamente piegata e molte volte spenta: ed il medesimo di sicuro vederà anco V. S. Illustrissima ed ogn’altro che voglia farne prova. Giudichi ora quello che si deve dire che faccia l’aria.
Dall’esperienze del Sarsi il più che se ne possa cavare è, ch’una sottilissima falda d’aria, alla grossezza di un quarto di dito, contigua alla concavità del vaso, venga portata in giro; e questa basta a mostrar tutti gli effetti scritti da lui, e di questo ne può esser bastante cagione l’asprezza della superficie, o qualche poco di cavità o prominenza più in un luogo ch’in un altro. Ma finalmente, quando il concavo della Luna portasse seco un dito di profondità dell’essalazioni contenute, che ne vuol fare il Sarsi? E non creda che se il catino ne porta, verbigrazia, un mezo dito, che un vaso maggiore ne abbia a portar più; perché io credo più tosto ch’ei ne porterebbe manco: e così anco non credo che la somma velocità colla quale detto concavo lunare passa tutto il cerchio, diciamo in 24 ore, abbia a far più assai; anzi io mi voglio prendere ardir di dire, che mi par quasi vedere per nebbia ch’ei non farebbe più, ma più tosto manco, di quello che si faccia un catino che pure in ore 24 desse una rivoluzione sola. Ma pongasi pure e concedasi al Sarsi che ’l concavo lunare rapisca quanto si è detto dell’essalazion contenuta: che sarà poi? e che ne seguirà in disfavor della principal causa che tratta il signor Mario? sarà forse vero che per questo moto si abbia ad accender la materia della cometa? o pur sarà vero ch’ella non si accenderà né movendosi né non si movendo? Così cred’io: perché se il tutto sta fermo, non s’ecciterà l’incendio, per lo quale Aristotile ricerca il moto; ma se il tutto si muove, non vi sarà l’attrizione e lo stropicciamento, senza il quale non si desta il calore, non che l’incendio. Or ecco, e dal Sarsi e da me, fatto un gran dispendio di parole in cercar se la solida concavità dell’orbe lunare, che non è al mondo, movendosi in giro, la qual già mai non s’è mossa, rapisce seco l’elemento del fuoco, che non sappiamo se vi sia, e per esso l’essalazioni, le quali perciò s’accendano e dien fuoco alla materia della cometa,