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6 avvertimento

Questo Discorso delle comete, dato in luce alla fine del giugno 16191,e che, per quanto pronunziato dal Guiducci e pubblicato sotto il suo nome, era, come tosto vedremo, opera piuttosto del Maestro che del discepolo, fu accolto con grande gusto dagli amici ed ammiratori di Galileo, ma non così dal P. Grassi, il quale, tenendosene offeso, si preparò alla risposta. Questa infatti fu pubblicata col titolo di Libra astronomica ac philosophica, e l’autore si coprì sotto lo pseudonimo di Lothario Sarsio Sigensan2, anagramma di Horatio Grassio Salonensi3, il quale finge essere un discepolo del P. Grassi, e, lasciato quasi del tutto da parte il Guiducci, attacca direttamente Galileo. Il Nostro non credette dapprima che la Libra fosse uscita dalla penna del Grassi; ma glielo confermava il Ciampoli4, a cui sembra ch’egli si fosse affrettato a far conoscere il proposito di replicare, come da ogni parte gli veniva suggerito e specialmente dai colleghi Lincei.

Intanto il Guiducci, che erasi gravemente risentito della pubblicazione della Libra, rispondeva per suo conto all’avversario, con una Lettera indirizzata per le stampe al P. Tarquinio Galluzzi, gesuita5; ma non sappiamo se e qual parte in questa scrittura abbia avuto Galileo, il quale continuava ad occuparsi dell’argomento postillando la Libra e preparando la risposta, già «in buona parte incaminata» nel novembre del 16216. A compiere il lavoro venivano sollecitandolo di continuo gli amici di Roma, tra i quali Virginio Cesarini aveva con vivissima gratitudine accettato che fosse a lui indirizzato, in forma di lettera7; e finalmente nel novembre 1621 Galileo partecipava al Cesi di averlo condotto a termine8. Il manoscritto fu spedito nell’ottobre del 1622 al Cesarini9, il quale il 12 gennaio 1623 comunicava a Galileo da parte dei colleghi Lincei che essi volevano pubblicar l’opera, e volevano ciò fare in Roma «non ostante la potenza

degli avversarli»10. La stampa infatti fu incominciata già prima del 6 maggio dell’anno medesimo11, e condotta a termine in pochi mesi: il 20 ottobre mancava soltanto la dedicatoria al nuovo Pontefice, Urbano VIII, che fu stesa dal Cesarini12 e porta appunto la data di questo giorno e la firma «gli Accademici Lincei»: una

  1. Discorso delle comete di Mario Guidicci, fatto da lui nell'Accademia Fiorentina nel suo medesimo Consolato. In Firenze, nella stamperia di Pietro Cecconcelli, alle Stelle Medicee, 1619.
  2. Libra astronomica ac philosophica, qua Galilaei Galilaei opiniones de cometis, a Mario Guiducio in Florentina Academia expositae atque in luce super editar, examinantur a Lothario Sarsio Sigensano. Perusiae, ex typ. Marci Naccarini, M.DC.XIX.
  3. Veramente Horatio Grassio Savonensi, poiché il Grassi era di Savona.
  4. Lettera di Giovanni Ciampoli a Galileo, del 6 dicembre 1619 (Mss. Gal., Par. I, T. VIII, car. 37).
  5. Lettera al M. R. P. Tarquinio Galluzzi della Compagnia di Giesù, di Mario Guiducci, nella quale si giustifica dell’imputazioni dategli da Lottario Sarsi Sigensano nella Libra Astronomica e Filosofica. In Firenze, nella stamperia di Zanobi Pignoni, 1620.
  6. Lettera di Filippo Magalotti a Galileo, del 7 maggio 1622 (Mss. Gal., Par. I, T. VIII, car. 165).
  7. Lettera di Giovanni Ciampoli a Galileo, del 2 dicembre 1620 (Mss. Gal., Par. I, T. VIII, car. 127).
  8. Lettera di Federico Cesi a Galileo, del 2 dicembre 1621 (Mss. Gal., Par. VI, T. X, car. 114).
  9. Lettera di Galileo a Federico Cesi, del 19 ottobre 1622 (Cod. Boncompagni 580, car. 138).
  10. Lettera di Virginio Cesarini a Galileo, del 12 gennaio 1623 (Mss. Gal., Par. VI, T. X, car. 130).
  11. Lettera di Giovanni Ciampoli a Galileo, del 6 maggio 1623 (Mss. Gal., Par. I, T. VIII, car. 181).
  12. Lettera di Tommaso Rinuccini a Galileo, del 20 ottobre 1623 (Mss. Gal., Par. I, T. VIII, car. 197).