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intorno alle macchie solari ecc. | 83 |
lunga serie d’osservazioni il compimento dell’impresa secondo il desiderio apportavano, stimarono che non fusse da permettere in alcun modo che d’esse e delle solari contemplazioni non potesse ciascuno a sua voglia sodisfarsi, ma che dovessero perciò di private pubbliche divenire, insieme con le proposte del Sig. Velseri.
Appreso il comun volere, diedi (conforme a quello che la mia particolar cura ricerca) ordine acciò uscissero in luce, giudicando devano esser gradite da tutti gli studiosi; da tutti, dico, se però qualche importuna passione ad alcuni particolari non le rende discare, quali, o per pretensioni ch’avessero circa il ritrovamento di esse macchie, o per desiderio che li giudizii loro ed opinioni intorno alle medesime restassero in piede, o pure perchè tal novità e loro consequenze troppo perturbino molte e molto grandi conclusioni nella dottrina da loro sin qui
una longa serie d’osservazioni il compimento dell’impresa, secondo il desiderio che ve n’era, apportavano1 giudicarono che non fusse da permettere in alcun modo che d’esse e delli aspettati acquisti non potesse ciascuno a sua voglia sodisfarsi, e per ciò dovessero di private publiche divenire.2 Appreso io il commun volere, diedi, conforme quello che la mia particolar cura ricerca, ordine acciò uscissero in luce. Il nostro filosofico consesso, ch’altro maggiormente non desidera che diligentemente contemplare ed osservare, e quindi, per ricordo e sprone alle studiose fatiche, ha auto il nome, gode molto ch’in queste si siano instituite ed accuratamente esposte le solari contemplazioni, dignissime fra tutte le celesti. Io m’accorgo ch’il Sig. Galilei ha auto gli occhi lincei desiderati e gli aquilini3, e godendo delle sue fatiche m’assicuro che dovranno esser care a tutti, e per la novità mirabile della cosa, e per l’altezza e dignità del suggetto, e per l’importanza delle conseguenze4. A tutti, dico (facendomi un po’ a dietro), quelli che qualch’importuna passione non le rende discare, poi che mi lece dubitare5 che ve ne siano alcuni, potendo le passioni esservi, e varie; poi che, per esser li sopradetti celesti fatti sì notabili, se alcuno, per participarne almeno con la pretensione, ci si sarà voluto insinuare, non le piacerà poi forse che con la perfezzion dell’opra n’apparisca affatto l’autore, quale, se ben non è alcun dubio che per prima era conspicuo, tuttavia, col non aver dato in stampa le novità di Venere e di Saturno nè queste del Sole, non era impossibile totalmente ad alcuno il controverterlo in esse e pretendere, poi che non si trovano in ogni luogo quelli che molto prima dal Sig. Galilei l’han sentite e per mezo suo viste. È ben chiaro con tutto ciò che la moltitudine di questi
- ↑ Dopo «apportavano» è aggiunto tra le linee: «e di molt’altri particolari davano luce»; e sopra queste parole, pur tra le linee, si legge: «e gli alti scoprimenti maggiormente illustravano».
- ↑ Tra le linee è aggiunto: «insieme con l’elegantissime o gentilissime proposte del Sig. Velseri».
- ↑ «gli aquilini» è indicato che si corregga in «ora con proprietà aquilina».
- ↑ Dopo «conseguenze» è aggiunto tra le linee: «il tutto osservato con ogni diligenza, trattato con ogni accuratezza e giudizio».
- ↑ Sopra «dubitare» è scritto «considerare».