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del flusso e reflusso del mare. | 387 |
teria, basta quello che ciascheduno sin qui può con l’imaginazione comprendere.
Ora passando a essaminare gli accidenti che nei flussi e reflussi dell’acque per esperienza si osservano, prima non deveremo aver difficoltà, d’onde accaggia che nei laghi, stagni ed anco nei piccioli mari non sia notabile flusso e reflusso: il che ha due congruentissime cagioni. L’una è, che, per la brevità del vaso, nell’acquistar egli in diverse ore del giorno diversi gradi di velocità, con pochissima differenza vengono aqquistati da tutte le sue parti, ma tanto le precedenti quanto le sussequenti, cioè le orientali ed occidentali, quasi nell’istesso modo e tempo si accelerano o ritardano; e facendosi, di più, tale alterazione sensim et per gradus, e non con l’opporre un repentino intoppo e ritardamento o una subitanea e grandissima accelerazione al movimento del vaso continente, ed esso e tutte le sue parti vengono egualmente e lentamente impressionandosi dei medesimi gradi di velocità: dalla quale uniformità ne seguita che anco l’acqua contenuta, con poca contumacia e renitenza riceva le medesime impressioni, e per conseguenza molto oscuramente dia segno d’alzarsi o abbassarsi, scorrendo verso questa o verso quella parte. La seconda causa è la reciproca librazione dell’acqua, proveniente dall’impeto concepito dal moto del suo continente, la qual librazione ha, come si è notato, le sue vibrazioni molto frequenti nei vasi piccoli: dal che ne risulta, che risedendo nei movimenti terrestri cagione di contribuire all’acque movimento solo di dodici in dodici ore, poi che una volta sola il giorno sommamente si ritarda e sommamente si accelera il movimento de i vasi continenti, nientedimeno l’altra seconda cagione, dependente dalla gravità dell’acqua, che cerca ridursi all’equilibrio e, secondo la brevità del vaso, ha le sue reciprocazioni di un’ora o di due o di tre etc., questa mescolandosi con la prima, che anco per sè nei vasi piccoli resta piccolissima, la vien del tutto a perturbare e rendere insensibile: imperò che, non si essendo ancor finita d’imprimere la commozione procedente dalla cagione primaria, che ha i periodi di 12 ore, sopraviene, contrariando, l’altra