Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/366

362 considerazioni

nissima dalla Terra convien che sia maggiore più di 6 volte che quando è vicinissima, ed in consequenza il suo diametro visuale maggiore in questa posizione che in quella più di 6 volte, e non 4, ed il corpo più di 216 volte maggiore, e non 16 solamente: errori tanto sconci, che non è da credere che fossero commessi da Copernico, nè da altri che da persone imperitissime. In oltre, a che produrre per assurdo grande una tal vastezza di epiciclo acciò che per tale assurdo si abbia a stimar che il Copernico non abbia reputate, nè altri deva reputare, per vere le sue posizioni? egli doveva pur ricordarsi che, opponendo il Copernico nel cap. del libro primo, parlandò ad hominem, a gli altri astronomi per grande essorbitanza il dare a Venere un epiciclo così grande che eccedesse tutto il concavo della Luna più di 200 volte e che in sè contenesse niente, tal assurdo vien poi tolto da lui mentre dimostra manifestamente, dentro al- l’orbe di Venere contenersi l’orbe di Mercurio ed il corpo stesso del Sole, posto nel centro di quello. Qual leggerezza, dunque, è questa, di voler convincere una posizione per erronea e falsa in vigor d’un inconveniente il quale quell’istessa posizione non solo non introduce in natura, ma intieramente lo leva? sì come leva ancora i vastissimi epicicli che gli altri astronomi per necessità ponevano nell’altro sistema. E questo solo è quanto tocca il prefatore del Copernico: onde si può argumentare, che se altro avesse posto attenente alla professione, altri errori avrebbe commessi.

Ma finalmente, per levar ogn’ombra di dubitare, quando il non apparire al senso così gran diversità nelle grandezze apparenti del corpo di Venere avesse a revocare in dubbio la sua circolar conversione intorno al Sole, conforme al sistema Copernicano, facciasi diligente osservazione con stromento idoneo, cioè con un perfetto telescopio, e troverassi puntualmente rispondere il tutto in effetto ed in esperienza; cioè si vedrà Venere, quando è vicinissima alla Terra, falcata, e di diametro ben 6 volte maggiore che quando è nella sua massima lontananza, cioè sopra ’l Sole, dove si scorge rotonda e piccolissima: e come dal non discerner tal diversità con la semplice vista, per le ragioni da me addotte altrove, parerà che si potesse ragionevolmente negar tal posizione, così ora dal vederne essattissimo rincontro in questa ed in ogn’altra particolarità, rimovasi ogni dubbio, e si reputi per vera e reale. Ed in quanto appartiene al restante di questo ammirando si-