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332 lettera

vis libris sanctis, sive Testamenti Veteris sive Novi, nullo modo esse possit adversum, tamen propter amorem nostri erroris oderimus.

Di qui e da altri luoghi parmi, s’io non m’inganno, la intenzion de’ Santi Padri esser, che nelle quistioni naturali e che non son de Fide prima si deva considerar se elle sono indubitabilmente dimostrate o con esperienze sensate conosciute, o vero se una tal cognizione e dimostrazione aver si possa: la quale ottenendosi, ed essendo ella ancora dono di Dio, si deve applicare all’investigazione de’ veri sensi delle Sacre Lettere in quei luoghi che in apparenza mostrassero di sonar diversamente; i quali indubitatamente saranno penetrati da’ sapienti teologi, insieme con le ragioni per che lo Spirito Santo gli abbia volsuti tal volta, per nostro essercizio o per altra a me recondita ragione, velare sotto parole di significato diverso.

Quanto all’altro punto, riguardando noi al primario scopo di esse Sacre Lettere, non crederei che l’aver loro sempre parlato nell’istesso senso avesse a perturbar questa regola; perchè, se occorrendo alla Scrittura, per accomodarsi alla capacità del vulgo, pronunziare una volta una proposizione con parole di sentimento diverso dalla essenza di essa proposizione, perchè non dovrà ella aver osservato l’istesso, per l’istesso rispetto, quante volte gli occorreva dir la medesima cosa? Anzi mi pare che ’l fare altramente averebbe cresciuta la confusione, e scemata la credulità nel popolo. Che poi della quiete o movimento del ʘ e della Terra fosse necessario, per accomodarsi alla capacità popolare, asserirne quello che suonan le parole della Scrittura, l’esperienza ce lo mostra chiaro: poi che anco all’età nostra popolo assai men rozo vien mantenuto nell’istessa opinione da ragioni che, ben ponderate ed essaminate, si troveranno esser frivolissime, ed esperienze o in tutto false o totalmente fuori del caso; nè si può pur tentar di rimuoverlo, non sendo capace delle ragioni contrarie, dependenti da troppo esquisite osservazioni e sottili dimostra-

14. punto, risguardando noi — 17. Scrittura Sacra, per — 18-19. diverso dalla verità di essa — 22. credulità del popolo — 27. ben considerate ed — 30. da troppe esquisite

11. le cagioni per, S — 15. l’aver esse parlato sempre nell’, s — 19-20. l’istesso, e per l’istesso, G, s — 22. credulità del popolo, s — poi dalla quiete, G — 25. anco nell’età, G. La lezione all’età è non solo del cod. V e della stampa, ma anche di molti altri codici. — 27-28. esser fievolissime, G. Col cod. G concorda qualche altro codice (p. e. il Marucelliano B. 1. 20); ma il cod. V, con molti altri, e la stampa leggono frivolissime. — 28. o del tutto. G. Nella lezione in tutto concordano non solo il cod. V e la stampa, ma anche il Marucelliano B. 1. 20, il Marciano Cl. IV, n. CCCCLXXXVII, il Casanatense 675, il Baldovinetti 236, il Parigino Fond italien 212 ecc. —