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a madama cristina di lorena. 319

utrum stet an moveatur: quia si movetur, inquiunt, quomodo firmamentum est? si autem stat, quomodo sydera, quae in ipso fixa creduntur, ab oriente usque ad occidentem1 circumeunt, septentrionalibus breviores gyros iuxta cardinem peragentibus ut caelum, si est alius nobis occultus cardo ex alio vertice, sicut sphera, si autem nullus alius cardo est, veluti discus, rotari videatur? Quibus respondeo, multum subtilibus et laboriosis rationibus ista perquiri, ut vere percipiatur utrum ita an non ita sit; quibus ineundis atque tractandis nec mihi iam tempus est, nec illis esse debet quos ad salutem suam et Sanctae Ecclesiae necessariam utilitatem cupimus2 informari.

Dalle quali cose descendendo più al nostro particolare3, ne seguita per necessaria conseguenza, che non avendo voluto lo Spirito Santo insegnarci se il cielo si muova4 o stia fermo, né se la sua figura sia in forma di sfera o di disco o distesa in piano, né se la Terra sia contenuta nel centro di esso o da una banda, non avrà manco avuta intenzione di renderci certi di altre conclusioni dell’istesso genere, e collegate in maniera con le pur ora nominate5, che senza la determinazion di esse non 6se ne può asserire questa o quella parte; quali sono il determinar del moto e della quiete di essa Terra e del Sole. E se l’istesso Spirito Santo a bello studio ha pretermesso d’insegnarci simili proposizioni, come nulla attenenti alla sua intenzione, ciò é alla nostra salute, come si potrà adesso affermare, che il tener di esse questa parte7, e non quella, sia tanto necessario che l’una sia de Fide, e l’altra erronea? Potrà, dunque, essere un’opinione eretica8, e nulla concernente alla salute dell’anime? o potrà dirsi, aver lo Spirito Santo voluto non insegnarci cosa concernente alla salute? Io qui direi quello che intesi da persona ecclesiastica costituita in eminentissimo grado, [Cardinal Baronio.]ciò é l’intenzione dello Spirito Santo essere d’insegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo9.

Ma torniamo a considerare, quanto nelle conclusioni naturali si devono stimar le dimostrazioni necessarie e le sensate esperienze, e di quanta autorità le abbino reputate i dotti e i santi teologi; da i quali, tra cent’altre attestazioni, abbiamo le seguenti10:

  1. al particolare
  2. con le già nominate
  3. di quelle non
  4. una proposizione eretica
  5. Io qui direi... cielo manca in V.
  6. ab oriente in occidentem, s
  7. suam e Sanctae Ecclesiae necessaria utilitate eupimus, s
  8. cielo muova, s
  9. di essere questa, s
  10. abbiamo le presenti, G. La lezione seguenti è non solo del cod. V e della stampa, ma anche dei cod. Marucelliano B. 1. 20, Marciano Cl. IV, n. CCCCLXXXVII, Magliabechiano CI. XI, 139, Casanatense 675, Baldovinetti 236, Parigino Fond italien 212, ecc.