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25 marzo 1615 301

imamente deriva e si diffonde questo lume e calore prolifico, che dà la vita a tutti i membri che attorno gli riseggono. Ma come che della mirabil forza ed energia di questo spirito e lume del Sole, diffuso per l’universo, io potessi produr molte attestazioni di filosofi e gravi scrittori, voglio che mi basti un solo luogo del Beato Dionisio Areopagita nel libro De divinis nominibus; il quale è tale: Lux etiam colligit convertitque ad se omnia, quae videntur, quae moventur, quae illustrantur, quae calescunt, et uno nomine ea quae ab eius splendore continentur. Itaque Sol Ilios dicitur, quod omnia congreget colligatque dispersa. E poco più a basso scrive dell’istesso: Si enim Sol hic, quem videmus, eorum quae sub sensum cadunt essentias et qualitates, quamquam multae sint ac dissimiles, tamen ipse, qui unus est aequabiliterque lumen fundit, renovat, alit, tuetur, perficit, dividit, coniungit, fovet, foecunda reddit, auget, mutat, firmat, edit, movet, vitaliaque facit omnia, et unaquaeque res huius universitatis, pro captu suo, inius atque eiusdem Solis est particeps, causasque multorum, quae participant, in se aequdbiliter anticipatas habet; certe maiore ratione etc.

Ora, stante questa filosofica posizione, la quale è forse una delle principali porte per cui si entri nella contemplazione della natura, io crederrei, parlando sempre con quella umiltà e reverenza che devo a Santa Chiesa e a tutti i suoi dottissimi Padri, da me riveriti e osservati ed al giudizio de’ quali sottopongo me ed ogni mio pensiero, crederrei, dico, che il luogo del Salmo potesse aver questo senso, cioè che Deus in Sole posuit tabernaculum suum come in sede nobilissima di tutto ’l mondo sensibile; dove poi si dice che Ipse, tanquam sponsus procedens de thalamo suo, exultavit ut gigas ad currendam viam, intenderei, ciò esser detto del Sole irradiante, ciò è del lume e del già detto spirito calorifico e fecondante tutte le corporee sustanze, il quale, partendo dal corpo solare, velocissimamente si diffonde per tutto ’l mondo: al qual senso si adattano puntualmente tutte le parole. E prima, nella parola sponsus aviamo la virtù fecondante e prolifica; l’exultare ci addita quell’emanazione di essi raggi solari fatta, in certo modo, a salti, come ’l senso chiaramente ci mostra; ut gigas, o vero ut fortis, ci denota l’efficacissima attività e virtù di penetrare per tutti i corpi, ed insieme la somma velocità del muoversi per immensi spazii, essendo

8-9. Sol Iglios dicitur, G, V, M, G2; Sol Ignis dicitur, Z, A — 16. aequabiliter acceptas habet, G, V, M, G2, Z, R, A — 18. si entra nella, V, G2, Z, A - 25. suo, exultet ut, G, V, M, G2, R [nel cod. R exultet è corretto, da altra mano, in exultavit]; suo, exultat ut, A —