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a d. benedetto castelli 283

diverse, in aspetto e quanto al significato delle parole, dal vero assoluto; ma, all’incontro, essendo la natura inesorabile e immutabile e nulla curante che le sue recondite ragioni e modi d’operare sieno o non sieno esposti alla capacità de gli uomini, per lo che ella non trasgredisce mai i termini delle leggi imposteli; pare che quello de gli effetti naturali che o la sensata esperienza ci pone innanzi a gli occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono, non debba in conto alcuno esser revocato in dubbio per luoghi della Scrittura ch’avesser nelle parole diverso sembiante, poi che non ogni detto della Scrittura è legato a obblighi così severi com’ogni effetto di natura.

Anzi, se per questo solo rispetto, d’accomodarsi alla capacità de’ popoli rozzi e indisciplinati, non s’è astenuta la Scrittura d’adombrare de’ suoi principalissimi dogmi, attribuendo sino all’istesso Dio condizioni lontanissime e contrarie alla sua essenza, chi vorrà asseverantemente sostenere che ella,, posto da banda cotal rispetto, nel parlare anco incidentemente di Terra o di Sole o d’altra creatura, abbia eletto di contenersi con tutto rigore dentro a i limitati e ristretti significati delle parole? e massime pronunziando di esse creature cose lontanissime dal primario instituto di esse Sacre Lettere, anzi cose tali, che, dette e portate con verità nuda e scoperta, avrebbon più presto danneggiata l’intenzion primaria, rendendo il vulgo più contumace alle persuasioni de gli articoli concernenti alla salute.

Stante questo, ed essendo di più manifesto che due verità non posson mai contrariarsi, è ofizio de’ saggi espositori affaticarsi per trovare i veri sensi de’ luoghi sacri, concordanti con quelle conclusioni naturali delle quali prima il senso manifesto o le dimostrazioni necessarie ci avesser resi certi e sicuri. Anzi, essendo, come ho detto, che le Scritture, ben che dettate dallo Spirito Santo, per l’addotte cagioni ammetton in molti luoghi esposizioni lontane dal suono lit terale, e, di più, non potendo noi con certezza asserire che tutti gì’ interpreti parlino inspirati divinamente, crederei che fusse prudentemente fatto se non si permettesse ad alcuno l’impegnar i luoghi

11-12. d’accomodars’ all’incapacità del popolo, non s’astenuta, Pr. — capacità d’uomini rozi, Z; capacità degli uomini rozzi, A, Pogg. — 12-13. Scrittura di pervertire de’ suoi, Pr. — adombrare li suoi, V, G2, Z, A, Pogg. — 14-15. asseveratamente, G, M — 22. alla sua salute, G, G1, G2, Z. A, Pogg. — 26-27. o le demostrazioni generali, anzi necessarie, Pr. — 28-29. l’addotte ragioni, V, Pr., G2, Z, A, Pogg. — 29-30. dal senso litterale, Pr., G1, G2, A — 31. inspirati dal divino lume, crederei, V — 31-32. fusse prudentissimamente fatto, V — 32, a alcun l’impugnar i luoghi, Pr.; ad alcuno l’impiegare i luoghi, Pogg. —