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sulle macchie solari. | 259 |
A quelli che volessero mantenere, le macchie esser aggregazioni di stelle, si opporrà, tra le altre cose, che quando nel disco per molti giorni si veggono pochissime macchie, allora le doverebbono esser divise tra loro e sparpagliate; e però vicino alla circonferenza del disco si doverebbono veder linee oscure per la frequenza delle macchiette, i cui intervalli veduti in scorcio quasi svanirebbononota.
Se le fussero stelle o congerie e drappelli di stelle che per l’inegualità de i lor movimenti si accozzassero insieme, come tali accozzamenti si farebbon sempre numerosissimi e massimi solamente verso il mezo del Sole, ed i medesimi verso la circonferenza sempre si andrebbono diminuendo? e come, essendo alcuna macchia tal volta ben cinquanta volte maggior in superficie di Venere, non si fa veder luminosa fuori del disco solarenota?
Se quellanota che noi chiamiamo corruzione fosse annichilazione, averebbono i Peripatetici ragione a essergli così nemici: ma se non è altro che una mutazione, non merita cotanto odio; ne credo che con ragione alcuno si lamentasse della corruzione del vuovo, mentre di quello si genera il pulcino.
Se mettano maggiore e minore nobiltà e perfezione nell’elemento, per essempio, del fuoco che nella terra o nell’acqua, perchè domandar corruzione quando l’animale si dissolve in fuoco o in aria etc.nota?
Essendo questanota che lor domandano generazione e corruzione solo una piccola mutazioncella in poca parte delli elementi, e quale dal cielo non si scorgerebbe, perchè negarla nel cielo? temono forse, argomentando dalla parte al tutto, che la Terra sia per dissolversi e corrompersi tutta, e che sia per venir tempo nel quale il mondo, avendo la Luna e l’altre stelle, sia per trovarsi senza Terra? non credo che abbino tal paura: e se le sue piccole mutazioni non minacciano la sua total destruzione, nè gli sono di imperfezione, anzi