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sulle macchie solari. | 257 |
sarà gradi 17.40’, feg 19.25’, eg 1.45’, fegq 21, gq 1.35’; ma la sua suttesa nel luogo μ sarà, 2765: e tanta apparirà la grossezza della macchia, la quale non arriva a esser tripla della apparente grossezza nel luogo di gq1.
perchè noi non veggiamo2 così manifestamente il vigor del lume reflesso il giorno, come la notte nella ☽ e nelle stelle, non apparendo niente il giorno e molto la notte, e non ci tocca a veder la reflession della Terra se non di giorno, però, tirati da una assai semplice prima apprensione, crediamo la reflession della Terra non esser comparabile a quella della ☽, etc. Nel tempo che la reflession delle stelle è vivissima, la Terra è oscura; e quando la Terra è illuminata, parci di vedere il lume primario mediante la presenza del Sole3.
Drizzando 2 cannoni, uno verso la ☽ quasi piena e l’altro verso l’occidente subito dopo il tramontar del ☉, e ricevendo sopra 2 carte il lume della ☽ e quello dell’aria prossima al corpo solare, si potrà vedere quanto il lume dell’aria si mostri più chiaro di quel della ☽, e secondo che il Sole si andrà abbassando, si incontreranno 2 lumi della ☽ del crepuscolo egualmente chiari4.
se la ☽ fosse penetrabile5 dal lume del Sole, bisogneria che la fosse più diafana assai d’una nugola: ma la nugola è tanto diafana, che in 3 o 4 braccia di profondità non si scorge la sua opacità; ma ben si scorgerebbe nel vetro; onde la ☽ deverà esser infinitamente più trasparente del vetro6.
Io poi metto7 tanto poca difficoltà sopra i nomi, anzi pur so che è in arbitrio di ciascheduno d’imporgli a modo loro, che non farei caso a chiamarle stelle, e massime chiamandosi con tal nome anco le comete, li due fulgori del 1572 e del 1604, l’esalazioni cadenti e