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facendo la posa a mezzo l’ultimo verso, faranno per l’opinione del Vellutello; ma se faremo la posa nel fine del secondo verso, congiungendo le parole Pur a sinistra con le sequenti, in questo modo Pur a sinistra giù calando al fondo, favoriranno l’opinione del Manetti. Ora, in una esposizione incerta, chi non stimerà esser meglio fare la posa nel fine, che nel mezzo del verso? Ma lasciando i luoghi dubbiosi, veggiamo i chiari e manifesti, che alla mente del Manetti si accostano.
Scrive Dante nel fine del 9° canto, di poi che furono entrati dentro la città:
- E poi ch’a la man destra si fu volto,
- Passammo tra i martiri e tra gli spaldi;
e nel fine del 10°:
- Appresso volse a man sinistra il piede:
- Lasciammo il muro e gimmo in ver lo mezzo.
I quali luoghi essendo tanto chiari come veramente sono, costrinsero il Vellutello a dire che, se ben dentro a la città andarono su la destra, non di meno ne gli altri cerchi camminarono su la sinistra; il che par cosa molto leggiera.
Ma perché o procedessero su la destra o su la sinistra, non molto importa al principale intendimento nostro, che è stato di dichiarare il sito e figura dell’Inferno di Dante, ed insieme difendere l’ingegnoso Manetti dalle false calunnie ingiustamente sopra tal materia ricevute, e massime perché non lui solo ma tutta la dottissima Academia Fiorentina pungevano, alla quale per molte cagioni obligatissimo mi sento; avendo, per quanto la bassezza del mio ingegno mi concedeva, dimostrato quanto più sottile sia l’invenzione del Manetti, porrò fine al mio ragionamento.