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sonetti. 225


     Mentre spiegava al secolo vetusto
Segni del furor suo1 crudeli ed empi,
Tra gl’incendi e le stragi e i duri scempi,2
4Seco dicea l’Imperatore ingiusto:

     Il regno mio d’alte ruine onusto,
Le gran moli destrutte3e gli arsi tempi,
Portin la mia grandezza in fieri esempi
8Dall’agghiacciato polo al lido adusto.

     Tal quest’altera, che sua4 mente cruda
Cinge d’impenetrabile5 diaspro,
11E nel mio pianto accresce sua durezza,

     Armata di furor, di pietà ignuda,
Spesso mi dice in suon crudele ed aspro:
14Splenda nel fuoco tuo la mia bellezza.




     Mentre ridea nel tremulo e vivace
Lume degli occhi leggiadretti Amore,
Picciola in noi movea dallo splendore
4Fiamma, qual uscir suol di lenta face:

     Or che il pianto l’ingombra, di verace
Foco sent’io venir l’incendio al core.
O di strania virtude alto valore,
8Dalle lagrime trar fiamma vorace!

     Tale arde il Sol mentre i possenti rai
Frange per entro una fredda acqua pura,
11Che tra l’esca risplenda e il chiaro lume.

     Oh cagion prima de’ miei dolci guai,
Luci, cui rimirar fu mia ventura,
14Questo è vostro e del sol proprio costume!





  1. 2. del suo furor, Palat., Capp., Barber.
  2. 3. incendi, le stragi [strage, Marc.] e i fieri scempi, Palat., Capp, Magliab., Marc.; Fra gl’incendii, le strage e i feni scempi, Barber.
  3. 6. moli [mole, Palat.] atterrate, Palat., Capp.; moli [mole, Marc.] disfatte, Magliab., Marc.
  4. 9. altera, cui sua, Magliab., Marc.
  5. 10. Veste d’impenetrabile, Barber.