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contro il portar la toga. 215

Volgo poi l’argomento, e ti conchiudo,
     E ti fo confessare a tuo1 dispetto,
     Che ’l sommo ben sarebbe andare ignudo.
E perchè vegghi che quel ch’io ho2 detto
     50È chiaro e certo e sta com’io lo dico3,
     Al senso e alla ragion te ne rimetto.
Volgiti a quel felice tempo antico,
     Privo d’ogni malizia e d’ogni inganno,
     Ch’ebbe sì la natura4 e ’l cielo amico;
55E troverai che tutto quanto l’anno
     Andava nud’ognun, picciol e grande,
     Come dicon i libri che lo sanno.
Non ch’altro, e’ non portavon le mutande,
     Ma quant’era in altrui di buono o bello5
     60Stava scoperto da tutte le bande.
E così ognun, secondo il suo6 cervello,
     Coloriva e ’ncarnava il suo disegno,
     Secondo che gettava il suo pennello;
Nè bisognava7 affaticar l’ingegno
     65A strolagar per via d’architettura,
     O ’ndovinar8 da qualche contrassegno:
Non occorreva andar per cognettura,
     Perchè la roba stava in su la9 mostra,
     E si vendeva a peso e a misura.
70E quest’è la ragion10 che ci dimostra
     Ch’allor non eron gl’inconvenienti11,
     Che si veggon seguire all’età nostra.
Quella sposa si duol co’ suo’12 parenti,
     Perchè lo sposo è troppo mal fornito,
     75E non ci vuole star sotto altrimenti;
Ma dice che ci piglierà13 partito,

  1. 47. al tuo, C, D, E, F, G, s
  2. 49. vegghi meglio quel c’ho, D, F, G - ch’io t’ho, E, s
  3. 50. Nel cod. D prima era scritto E chiaro e certo; poi fu corretto E tutto vero, che è la lezione dei codici E, F, G e della stampa se sta come la dico, C - io ti dico, D, F, G
  4. 54. s’la ragione e, B
  5. 59. buono e bello, B, C, D, E, F, G, s
  6. 61. Nel cod. D prima era scritto secondo il suo, e poi fu corretto a voler di, che è la lezione dei codici E, F, G e della stampa, s.
  7. 64. Non bisognava, D, F, G
  8. 66. E indovinar, s
  9. 68. stava su la, C, F
  10. 70. la cagion, E
  11. 71. Ch’allor non c’eran quegl’inconvenienti, F, G — Che non seguivan gl’, E, s
  12. 73. duol de’ suoi, C
  13. 76. che si piglierà, A