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188 | considerazioni |
vera nè falsa; e solo considererò quello che l’Accademico soggiugne, ciò è che le due prune gravità non si variano se non si varia il temperamento o la densità. Ora, nel farsi di acqua ghiaccio, quanto al temperamento si fa variazione in accrescimento di gravità, mediante l’introduzione degli aliti freddi e terrestri; adunque, quanto all’altro accidente è necessario che si faccia una gran rarefazzione, per poter compensare la nuova gravità introdotta da i detti aliti e far che il ghiaccio, in qualsivoglia modo figurato, galleggi nell’acqua, ed, in consequenza, sia di lei men grave; adunque il ghiaccio è acqua rarefatta, e non condensata, anco in dottrina accademica.
Che poi ’l legno in universale sia più denso dell’acqua, non credo in modo alcuno che sia vero; ma alcuni saranno più densi, ed altri meno: più densi, quelli che vi descendono e sono in specie più gravi di lei; meno, quelli che vi galleggiano e sono più leggieri. In oltre, che ogni corpo composto di terra e d’aria deva stare a galla, e, più, che ciò sia secondo la mente dell’Autore, con pace dell’Accademico è, nell’una e nell’altra parte, falso: perchè l’Autore non è così semplice che avesse detto una leggerezza così manifesta; nè è vero che tutti i composti di terra e d’aria galleggino, ma solamente quelli ne i quali l’aggregato della terra e dell’aria compone una mole men grave in specie dell’acqua; e questo solo trovo nell’Autore. E qui, s’io ben comprendo, nasce un poco di equivocazione nel discorso dell’Accademico: il quale, vedendo come si può facilmente fare un misto participante in guisa di terra e d’aria che sia men grave dell’acqua e elio perciò in essa galleggi, ha anche compreso ciò potersi far molto più con l’acqua e con l’aria, o con cosa non molto differente dall’aria in gravità; e sin qui il discorso camma benissimo: ma quello che io non credo che sia stato interamente avvertito dall’Accademico, è che1 il ghiaccio fatto al modo suo non può in verun modo esser un di tali composti; perchè, se la mole del ghiaccio sciema dalla; mole dell’acqua, nissuna participazion di aria, ben che grandissima, sarà bastante a far che ’l ghiaccio galleggi. Imperò che, se noi in-
- ↑ Qui séguita, come si può distinguere sotto le cancellature: «un tal composto d’acqua e d’aria accresca la mole prima dell’acqua».