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CONSIDERAZIONI

SOPRA IL DISCORSO

del Sig. Galileo Galilei

INTORNO ALLE COSE CHE STANNO IN SU L'ACQUA CHE IN QUELLA SI MUOVONO,

FATTE A DIFESA E A DICHIARAZIONE DELL' OPINIONE ARISTOTELICA.





Avendo io preso a leggere, per passare la noia del caldo, il leggiadro Discorso del Sig. Galilei, ultimamente stampato in Firenze, come prima venni all’opinione tocca da lui sopra il ghiaccio, onde nacque la proposta questione con gli avversari, allettato da materia tanto bramata nella stagione ardente, cominciai, 10 per mio diporto maggiore, a fare alcune considerazioni sopra diversi luoghi; là talora rallentando l’animo, dove il suo piacere e la presa lezione lo richiedevano.
f. 5 [pag. 65, lin. 35-36]: Dice dunque l’Autore: il ghiaccio è più leggiero dell’acqua, standovi a galla) Ciò non avviene per la sua rarità, essendo acqua condensata dal soverchio freddo, per la forza che ha di congregare insieme le cose simili e le dissimili, in quanto, congregandole, impedisce che vadino al proprio luogo[1], al contrario del caldo, disgregante le dissimili e congregante le simili[2]: e chiaramente si vede, un vaso colmissimo d’acqua poi
21. del caldo freddo


[1] molti non sanno cavar il senso delle parole puntate1.

[2] Non posso a bastanza ammirare il saldo modo di filosofare di questo oppositore, avend’egli molto sottilmente osservato esser proprietà del freddo il congregare le cose simili, al contrario del caldo, congregante le cose simili; tal che, conforme a questa peripatetica dottrina, il diaccio egualmente si può fare dal freddo e dal caldo, avendo amendue queste qualità facoltà di congregare le cose simili.

  1. Le parole puntate sono «in quanto .... luogo».