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avvertimento 9


della prima anche in qualche particolare in cui la varietà della seconda, senza potersi dire insostenibile, pure, in mezzo alle numerose mende di stampa, sembrava da ascriversi a trascuratezza del tipografo piuttosto che a deliberata intenzione dell’Autore1.

Al Discorso di Galileo tengono dietro le Considerazioni sopra di esso, dell’Accademico Incognito; le quali dovemmo riprodurre, perchè un esemplare di tale opuscolo, che ora forma il T. XV della Par. II dei Manoscritti Galileiani, fu minutamente postillato di proprio pugno da Galileo. Altre postille, e pure di mano del Nostro, si leggono su’ margini di certi estratti delle Considerazioni che occupano le car. 174br. — 185t. del T. XIV della Par. II2: e sì le une che le altre pubblicammo, ordinandole in un’unica serie3, appiè del testo delle Considerazioni, attenendoci in ogni cosa alle norme convenute per questi casi. Tali postille, che rappresentano gli appunti fatti da Galileo mentre leggeva le Considerazioni, dimostrano chiaramente la intenzione in lui di rispondere: e della risposta divisata abbiamo anche dei frammenti autografi nelle car. 186-191 del citato T. XIV, che noi pubblicammo a pag. 185-194, lin. 24. Abbiamo posto da ultimo alcuni pensieri che Galileo disseminò su’ margini delle carte contenenti questi frammenti di risposta (pag. 194, lin. 25 — pag. 196, lin. 9), e su due carte di guardia dell’esemplare delle Considerazioni postillato4 (pag. 196, lin. 10-15).

Tanto nelle Considerazioni dell’Incognito, quanto nei frammenti di risposta di Galileo e nelle altre scritture comprese in questo volume, occorrono non di rado citazioni, fatte per faccia e verso, dell’edizioni originali o del Discorso o delle Considerazioni stesse o di altre opere: alle quali citazioni giudicammo necessario soggiungere le indicazioni (e le ponemmo tra parentesi quadre e in carattere più piccolo) delle pagine e linee corrispondenti nella nostra ristampa.

Segue alle Considerazioni dell’Accademico Incognito l’Operetta intorno al galleggiare de’ corpi solidi di Giorgio Coresio. Quanto a questa, come all’altre infelicissime scritture di Lodovico delle Colombe e di Vincenzio di Grazia, nelle quali i periodi senza senso, nonché senza sintassi, sono pur troppo frequenti, le

    come accacgia (pag. 124, lin. 3-4), averbio (pag. 125, lin.9), immediatamente (pag. 126, lin. 18), ecc. In qualche raro luogo abbiamo dovuto emendare la lezione erronea di tutt’e due le stampe: per es., fu corretto a pag. 120, lin. 1, sostenuta in sostenuto, e a pag. 139, lin. 33, del mezzo in nel mezzo, in quest’ultimo caso col confronto del corrispondente passo dei Fragmenti (pag.50, lin. 25).

  1. Così a pag. 125, lin. 17, preferimmo si sommergono, e, alla lin. 20 della stessa pagina, par che le, dati dalla prima edizione, invece di sommergono e par, le, che sono le lezioni della seconda. Anche alcune forme, come domandarci (pag. 124, lin. 15), ricevuta (pag. 125, lin. 15), auto (pag. 126, lin. 16), ecc., date dalla seconda impressione, di fronte a domanderci, ricevuta, avuto, ecc. della prima, le abbiamo credute licenze del tipografo piuttosto che mutazioni introdotte dall’Autore.
  2. Le car. 166-172 del medesimo T. XIV contengono un'altra serie di estratti delle Considerazioni, ma non vi sono postille di Galileo.
  3. Le postille a cui apponemmo i numeri 1-7, le 9, e l'ultimo capoverso della 55 si leggono sui margini degli estratti delle Considerazioni, contenuti nel T. XIV: le altre sono tutte nel T. XV.
  4. Cfr. pag. , nota 1. — Così le postille alle Considerazioni, come i frammenti della risposta, erano stati già pubblicati da {-{Sc|A. Favaro}}, Alcuni scritti inediti di Galileo Galilei ecc., pag.