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424 avvertimento.


di calcoli delle Medicee» (Par. IV, Tomo VI, car. 17t), «Fragmenti di osservazioni intorno alle Medicee» (Par. III, Tomo V, car. 72r), senza che però presentemente queste indicazioni si trovino ad avere qualsiasi significato rispetto ai materiali che ad esse fanno seguito; e per l’ordinamento di questi materiali non ci parve né possibile né opportuno di adottare criteri assoluti.

Prefiggendoci tuttavia, in generale, di scostarci il meno possibile dall’ordine cronologico, procurammo di seguirlo ogniqualvolta più o meno chiaramente lo trovammo indicato; e questo criterio ci permise di dare al principio alcuni saggi dei primissimi calcoli originali, tanto più interessanti in quanto non convien mai dimenticare che la maggior parte, specialmente i primi conservatici nella vacchetta, non rappresentano altro che trascrizioni, nelle quali anzi occorrono bene spesso, come lo indicano in qualche caso il carattere ed il colore diverso del inchiostro, interpolazioni posteriori per le quali in ispazii rimasti vuoti tra calcoli di più antica data ne vengono inseriti altri posteriori; e perchè ancora essi conservano nelle relative configurazioni traccia di alcuni segni dei quali Galileo uso a principio per indicare i varii satelliti (pag. 812-815). In conformità dei suesposti criteri siamo venuti disponendo tutti questi materiali frammentarli, non senza riproduzioni a facsimile (pag. 816, 820), tra le quali abbiamo voluto trovasse posto anche un computo chiarissimo e completo (pag. 849). Dalla espressa o non espressa successione cronologica ci siamo però talvolta discostati per dar luogo continuato in alcuni casi ai calcoli relativi ad uno stesso satellite, senza che mai ci potessero servire di guida sicura le caratteristiche offerte dagli autografi e l’ordinamento loro attuale.

Lungi da noi la presunzione d’esser riusciti a far opera che corrisponda pienamente al desiderio di tutti gli studiosi: saremmo sodisfatti se si stimasse che avendo ormai provveduto a salvare da eventuali pericoli anche questa parte del’preziosissimo patrimonio Galileiano, ne abbiamo reso meno difficile lo studio; e senza invocare indulgenza di giudizio, ci auguriamo soltanto che nessuno si pronunzi sull’operato nostro senza aver veduto da sé le condizioni dei materiali sui quali, se non altro, abbiamo esercitata la nostra buona intenzione.

In appendice a questi frammenti abbiamo anche riprodotto in facsimile, poiché le trovammo trascritte della mano di Galileo, alcune tra le prime osservazioni dei Pianeti Medicei eseguite dai Matematici del Collegio Romano (pag. 863-864).