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410 | avvertimento. |
disordine veramente tumultuario con cui le varie carte (che, meno alcuni quaderni del diario, dovevano essere sciolte) vennero insieme unite e rilegate, l’esclusione di alcune che all’argomento strettamente appartenevano, e la stessa assegnazione dei quattro codici a due Parti diverse, dimostrano che chi attese all’ordinamento di tutto questo materiale ne ignorava affatto il contenuto, cosicché anzi per lungo tempo si credette che tutti i lavori condotti da Galileo intorno ai Pianeti Medicei fossero andati irremissibilmente perduti.
A chi incombeva di dare alla luce l’insieme di tutti questi materiali, la quantità ed il disordine dei quali mettono spavento nei più coraggiosi, erano aperte due vie ben distinte: o sottoporre i materiali stessi ad una elaborazione atta a presentarli sotto forma tale da potersene trarre immediatamente le conclusioni alle quali si prestano; oppure riprodurli, ordinarli per quanto è possibile, ma mantenendo loro la forma primitiva, quale è offerta dagli autografi. Seguendo la prima via, la quale abbiamo già adombrata in alcuni studi precedenti1 sarebbe stato opportuno, anzitutto, separare le osservazioni dagli studi teoretici e dai calcoli, e le osservazioni riprodurre a facsimile in tutti i frequentissimi casi nei quali esse consistono puramente e semplicemente nella figura delineata da Galileo, la quale quindi importa riprodurre dagli autografi con la massima possibile esattezza così in forma come in misura, perchè altrimenti è impossibile non solo serbare le giuste proporzioni delle distanze, specialmente quando due satelliti sono molto vicini fra loro ed a Giove, ma neppure indicare con precisione le frequenti deviazioni delle Medicee dalla linea retta passante per il centro di Giove. Quanto ai calcoli poi, escludere dalla pubblicazione tutte le materiali operazioni aritmetiche, riproducendo, senza ometterne alcuna, tutte le parti essenziali, cioè gli elementi che a ciascuno di essi servono di base, ed il risultato, corredando il tutto di quelle spiegazioni le quali valgano ad indicare il modo seguito da Galileo nella deduzione di essi.
Premesse, in tal caso, alcune notizie preliminari intorno allo stato ed al carattere dei manoscritti, il lavoro avrebbe potuto dividersi in due parti.
Una cronaca degli studi Galileiani sulle Medicee avrebbe fornito una analisi minuta, anno per anno, in ordine logico (seguendo il pensiero di Galileo, per quanto è dato divinarlo dalle sue indicazioni e dai suoi calcoli), di tutti i documenti e di tutte le notizie contenute nei manoscritti, riportando testualmente tutto ciò che non è sotto forma di numeri, e dei numeri tutto quanto è essenziale ai ragionamenti, escluse le operazioni materiali d’aritmetica e le effemeridi. In tale cronaca avrebbero quindi potuto riunirsi tutte le notizie e le tabelle sparse qua e là nei manoscritti, e quindi, riducendo la parte del cronista alle spiega-
- ↑ Cfr. Antonio Favaro. Intorno alle opere scientifiche di Galileo Galilei nella Edizione Nazionale (Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Tomo LVIII, pag. 154-158). Venezia, tip. Carlo Ferrari, 1899.