Pagina:Le opere di Galileo Galilei III.djvu/291

290 contro il moto della terra.


ne’ Proverbi, cap. 27: Grave est saxum et onerosa arena. Ecco di più, ne’ Proverbi, cap. 30, la Terra essere nel centro del Mondo: Caelum sursum, et Terra deorsum. Ora, se la Terra fusse, come vuole il Copernico, nella grossezza di un Cielo, ella non sarebbe deorsum, poiché il Cielo si dice esser sursum; e conseguentemente il Sole non è nel centro, poiché è nel Cielo che si dice esser sursum. Ma che esso Sole non sia immobile, ecco l’Ecclesiastico, c. 1: Orbitur Sol, et occidit et ad locum suum revertitur, ibique renascens girat per meridiem, et flectitur ad aquilonem. Che più? non si fermò, perchè Iosuè ottenesse la vittoria? non retrogradò al tempo del re Ezecchia? Che poi la Luna non sia un’altra Terra, non dice la Scrittura: Fecit Deus duo luminaria, idest luminare maius, et luminare minus et stellas ut lucerent super Terram? Genes. pr.° Adunque la Luna non è un’altra Terra, perchè, se la Terra, secondo gli avversari, è un’altra Luna, perchè illumina la Luna del Cielo, come quella questa che noi calchiamo, la Scrittura averebbe fatto difetto, non avendo detto tria luminaria, ma duo. Né si trova in tutta la Scrittura, che la Terra sia mai nominata Luna o luminare, sì come né anche la Luna è stata detta Terra. Oltre che, se ella è sursum e non deorsum, ella è Cielo, e non è Terra.

Forse ricorreranno i miseri all’interpretazione delle Scritture con dar sentimenti diversi dalla lettera? Non già: perchè tutti i teologi, che non ne manca pur uno, dicon, che quando la Scrittura si può intender secondo la lettera, mai non si dee interpretare altramente; o pensate, quando il mistico senso stroppia 20 tutta la filosofia, e mette sossopra tutte le scienze! Onde il Cano afferma nel libro De locis theologicis, con tutti i moderni cementatori di San Tommaso, nella prima parte: che dove si tratta di sensi della Scrittura, quando si afferma da alcuno cosa contro la sentenza universal de’ Padri, si può dir che tal proposizion sia temeraria. Di più, dicono i teologi esser regola universale, che un grand’errore in filosofia è sospetto alla teologia, e massimamente se è di cosa che ne tratti la Scrittura, come è questa. Della qual dice il Pineda, sopra lobbe, che questa fu sentenza de’ Pittagorici, e che molti la illustraron di quei bei titoli. Diremo le sue proprie parole, per non dar sospetto ad ampliazione: Alii certe scientiam hanc deliram dicunt, nugatoriam, temerariam et in fide pericidosam dicunt, atque ex ore antiquorum illorum philosophorum a Copernico et Caelio Calcagnino revocatam, potius ad ingenii specimen, quam ad philosophiae atque astrologiae bonum et utiliatem aliquam. Conchiudesi adunque, la Terra esser nel centro del Mondo, immobile per ragion della sua gravità, e il Sole nel quarto Cielo girare intorno alla Terra, e la Luna esser sparsa di parti rare e dense, e non montuosa ineguale, ma liscia e rotonda, come si è creduto sin qua.