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288 contro il moto della terra.


alcune volte appaiano certe escrescenze avanzar fuora della superficie assai notabilmente: ed io di vero ne vidi con l'occhiale una, essendo la Luna intorno al suo quarto, che faceva un certo tumore dalla parte di sotto di non picciol momento. Alla quale obiezion si risponde, che questa non è maraviglia, attesoché per far cotale apparenza basta che alcune di quelle parti rilevate, che son più dense, faccian aspetto con gli occhi nostri nell'estremità e superficie di quel corpo e non per entro di esso; con ciò sia che se in quella estrema superficie l'altre parti saranno rare e transparenti, elle non saranno da noi vedute, ma solo quella parte che rileva come densa et illuminata si lasciarà vedere, come benissimo sanno i perspettivi; e perciò parrà che la Luna non sii di corpo sferico e liscio, quantunque ella veramente sia1. Eccone un poco di schizzo per maggiore intelligenza. Sian le linee visuali ABC: la parte del corpo lunare A e la parte C siano rare e non luminose, e la parte B sia densa e luminosa. Chiara cosa è che le due prime parti non si vedranno, e l'ultima sì, che è quella di mezzo; onde veridicamente apparirà che la Luna non sia liscia e rotonda, ma ineguale e montuosa, e nondimeno sarà il contrario, per quello che ne mostra la figura. L'opposizioni poi, che si posson fare, di lumi e d'ombre più in un luogo ch'in un altro, si solvono nel medesimo modo e con le medesime ragioni. Che se la Luna fosse veramente montuosa, poi che quelle parti dense sendo corporee, ed avendo le dimensioni di latitudine, di longitudine2 e profondità, le medesime ragioni militano dell'una come dell'altra opinione, non apportando differenza nessuna quelle parti rare che riempiono e fanno rotondo e liscio quel corpo, non sendo elle visibili, è come se non vi fossero, per quanto importa alla nostra vista. Ora, se queste apparenze di valli e monti, che sono inganni del senso, hanno forza di necessitarci a credere che la Luna sia un'altra Terra, chiunque ha principii di lettere, non che fondate e abituali, il può chiaramente conoscere.

Ritornando alla Terra, quelli che dicono esser fuor del centro e volgersi gi-

  1. [Qu]est'uomo propone un assunto, che il senso s'inganni ne' sensibili comuni, per venir poi a mostrar come le montu[osi]tà della sieno inganni: ma poi, non nominando più inganno alcuno, anzi concedendo tutto quel che appa[re] esser vero, leva la montuosità e pone la egualità, mediante una cosa invisibile, e che non cade sotto [senso] alcuno.
  2. A questo punto muta novamente la mano della scrittura nel codice.