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274 contro il moto della terra.


l’aria di sua natura cerca stare sopra l’acqua. Ma essi di vero son fortemente ingannati, però che quegli che distendesse e appianasse quella mezza palla di terra, sì che dentro a quella girella piana non potesse l’aria entrar più giù che la superficie dell’acqua, vedrebbe tosto quella terra calare al fondo; per che non vi saria più aria che la violentasse a stare a galla, per non dare il vacuo nella natura nel lasciare quel coccio concavo voto, restando nel suo luogo, cioè sopra l’acqua. Nè può negarsi questa verità. Poi che se è vero, che le molte parti d’acqua, che sottoposte sono a quella mezza palla, sian cagione che ella non vada al fondo, chi non vede che maggiormente doverebbon sostentarla, essendo piana e maggiormente larga dove le parti dell’acqua in maggior copia sottentrar potrebbono? Adunque è necessario confessare, che ci sia il leve e il grave assoluto. È falso, per conseguenza, che il corpo, come corpo, sia grave; altramente ne seguirebbe che il corpo celeste fusse grave, il che è falsissimo, perchè non è nè grave nè leve. Ma ci è peggio: che se di natura e d’essenza del corpo fosse l’esser grave, grave sarebbe eziandio il corpo matematico, poi che non si potrebbe considerare il corpo senza la proprietà della gravezza. Anzi, che se fosse vero, che tutti i corpi fussero gravi, nè vi avesse differenza, se non secondo il più e men grave, bisognerebbe dire che quell’aria, che era nella palla di terra racchiusa, aggiungesse gravezza alla gravità d’essa terra, e conseguentemente con più facilità dovria andarsene al fondo: e nondimeno l’effetto aviene al contrario, standosene a galla fin che vi è dentro l’aria.

Altri, per fare altra via, si mettono a sostenere, che non si trovi niun corpo che sia nè leve nè grave, o piglisi assolutamente detto, o respettivamente, e che perciò possa senza violenza o incomodo della Natura moversi la Terra in giro, secondo che tengono i Copernici. E quanto a quel che ne mostra il senso, che alcuni corpi gravi appaiono e alcuni leggieri, rispondono, che, per essere questi predominati dal calore, e quegli dal freddo, gli uni vanno ad alto, e gli altri a basso: perchè, essendo di qualità contrarie, la natura ha dato loro luoghi opposti, acciò che l’uno non distrugga l’altro; e hanno sortito, la Terra il centro, e ’l fuoco la superficie concava della Luna, perchè così ricerca la grandezza e piccolezza delle moli delli elementi; e perciò quando son fuor de’ proprii luoghi, facendo forza di ritornarvi, pare che pesino, o che siano levi, ma veramente cotali condizioni in essi non sono.

Ma io tengo per certo, dal concetto loro aver l’intento mio: perchè, se da queste qualità i corpi amano il moto retto naturalmente, cioè al centro e al Cielo, il moto circolare sarà contro la natura loro e violento. Pur non voglio mancare, per quanto potrò, di sanare questa sgominata frenesia di costoro, con dimostrare falso questo capriccio, lontano da ogni faccia di verisimiglianza. Se li corpi sullunari appetissero i luoghi loro solamente per ragion delle prime qualità, cioè del caldo e del freddo, chiara cosa è, che una gran massa di terra posta in qualche