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266 contro il moto della terra.


avuto pesci nella zucca per poterne fare la prova. Primieramente l'acqua, per esser corpo più grosso e sodo e men flussibile dell’aria, può reggere e portare i pesci, come si vede che fa ancora quando son morti, sostenendoli a galla: ma non così adopera l' aria verso gli uccelli, che morti cadono a terra; anzi fanno forza i pesci delF acqua per entrare sotto, e gli uccelli hanno bisogno di tendere e batter l'ale per reggersi in aria: segno manifesto è, che se l' acqua ha tanto più di forza che non ha l'aria, e ad ogni modo non tira seco li pesci e gli altri corpi sodi e gravi (di maniera che le parti dell’acqua tengano imprigionato quel corpo che circondano, talmente che non si mutino continuamente di lei nuove parti d’intorno a quello, e non lo tengan sempre nel medesimo luogo fisso, sì che egli non si muova ancora ad altro luogo di suo moto proprio), l'aria indubitatamente non potrà stare con le medesime parti congiunta, e circondare immobilmente gli uccelli, sì che trascorrer non possano in quella come a loro viene in talento liberamente; quantunque fusse vero, se gli elementi tutti fussero uniformemente portati dal primo mobile, il che si mostrerà esser falso, che l’aria girasse unitamente col moto della Terra, sì come farebbe nel vaso circolarmente dalla ruota portato. Né è vero, adunque, che col moto dell’Universo siano uniformemente portati i corpi dell’uccelli nell'aria sospesi: e se fussero da essa tirati, non riparerebbe per questo alla violenza il moto comune degli elementi e uniforme cagionato dal primo mobile: poi che se l'aria li forzasse a girare seco, impedirebbe di quelli i proprii 20 e particolari movimenti. Secondariamente l' esempio ha difetto d’equivocazione: per ciò che, altro ò luogo comune, altro è luogo proprio. Laonde, se i pesci e gli uccelli si considerano come in luogo comune, vero è che né quelli né questi mutan luogo, eziamdio che si movine di proprio movimento; ma questo non fa al proposito nostro, poi che non istanno invariabilmente nel luogo e punto stesso dove si ritrovano quando si vogliono cominciare a muovere, e così non serbano uniformità. Altramente si potrebbe dire, che io stessi nel medesimo luogo, senza mutazion di punto e di luogo proprio, quando io fossi a Venezia, come quando io me n’andassi a Firenze; sì che quella distanza di luogo non facesse variazione alcuna, poi che veramente io sarei in luogo comune come prima, cioè nel Mondo. Ma quanto al luogo proprio, né i pesci, né gli animali, scorrendo gli uni per l’acqua, e gli altri per l'aria, si dirà mai che non mutin sito e punto coli’ Universo e col vaso dove son locati, sì che le medesime parti d’aria e d’acqua li circondino e lochino: e questo è che fa al proponimento nostro, per mostrare che gli uccelli non posson volare così forte che avanzino il corso della Terra, se ella si movesse, per passare a noi che saremmo portati col moto di quella; poi che, oltre al proprio moto, non son portati dall’aria in giro unitamente e senza variar le parti d’essa che li circonda1, acciò che per racquistarci altro non vi bisogni che il

  1. vuole il Colombo che l’aria non abbia facultà, movendosi, di portar seco i corpi che si ritrovano in essa, e massime non gli circon-