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14 | avvertimento. |
crediamo che i lettori ci saranno grati se tralasciammo, sebbene citata nel De phaenomenis1, l’altra dissertazione De luce et lumine del medesimo Autore, che nella edizione accennata tien dietro alla prima, ma che non ha postille di Galileo. Non abbiamo bensì mancato, neanche verso questo testo, delle cure critiche che porta l’istituto della nostra edizione, e delle quali tanto aveva maggior bisogno in quanto che la stampa antica, come anche dice un avvertimento posto in una delle prime carte, è singolarmente deturpata da errori di tipografia. Abbiamo dunque sanato un numero grandissimo di passi, in alcuni de’ quali il senso era totalmente smarrito; e in quest’opera di emendamento ci furono spesso di efficace aiuto alcune correzioni interlineari e aggiunte marginali a penna, che porta l’esemplare citato, dovute certo a mano sincrona e di uomo che era molto addentro nelle materie di cui tratta la Disputatio2. Dall’ignoto correttore accettammo tuttavia soltanto quelle mutazioni che ci parvero strettamente necessarie. Quanto poi alle postille di Galileo, abbiam posto a pie di pagina, a’ respettivi luoghi, quelle che sono segnate sui margini dell’esemplare; altre invece, che sono scritte nei fogli di guardia, iniziale e finali, dell’esemplare stesso3 le abbiamo date in fine della dissertazione, sebbene alcune di esse avremmo potuto agevolmente riferirle all’uno o all’altro passo; ma ci parve che, tenendole unite, conservassero meglio il carattere che, a nostro giudizio, esse hanno, di pensieri e frammenti ispirati piuttosto dalla conoscenza e dallo studio di tutta la Dispuiatio, che dall’attuale lettura d’un passo di essa. Anche nell’edizione di queste postille abbiamo fatto uso delle parentesi quadre, ai medesimi effetti per i quali le ab- biamo adoprate nelle postille alla scrittura del Delle Colombe; e qui vi abbiamo ricorso specialmente pubblicando4 quel che si legge sui frammenti della guardia iniziale, buona parte della quale andò perduta per uno strappo5.
Oltre a queste, di che siamo venuti tenendo parola, parecchie altre sono le scritture polemiche concernenti il Sidereus Nuncius; le quali però, avendo forma di lettera, vedranno la luce, secondo il nostro disegno6, al loro luogo nell’Epistolario.
- ↑ Cfr. pag. 358, lin. 25 e pag. 392, lin. 11.
- ↑ Emendammo, p. e., con l’aiuto di tali correzioni a penna, a pag. 333, lin. 7, centro in circulo; a pag. 337, lin. 34, rationum in ratio non; a pag. 349, lin. 11, quemquam in quemdam e unumquodque in unumquemque; a pag. 351, lin. 21, operatio in opinio; a pag. 355, lin. 7, appellat in apparent; a pag. 360, lin. 32, fumum accendit in statim accedit; a pag. 369, lin. 5, naturae ignis in naturae Terrae propter obscuritatem quae est in ea, come veramente porta il passo di Averroe ivi riferito; a pag. 386, lin. 15, acuitate in auctoritate; ecc.
- ↑ Alcune di queste furono pubblicate per la prima volta nelle Memorie e lettere inedite finora o disperse di Galileo Galilei, ordinate ed illustrate con annotazioni dal Cav. G. B. Venturi ecc. Parte Seconda, ecc. Modena, per G. Vincenzi e Comp., MDCCCXXI, pag. 334-336.
- ↑ A pag. 393, lin. 20 e seg. e pag. 394, lin. 1-4.
- ↑ Supplimmo qualche parola, giovandoci dei frammenti delle lettere conservati; e qualche altra, aiutandoci col contesto: sempre però con grande prudenza. — Anche questa volta abbiamo rispettato qualche trascorso di penna del postillatore: p. e. a pag. 338, lin. 36-37 assolute e a pag. 340, lin. 32 circumdasset, ecc.
- ↑ Per la dizione nazionale delle Opere di Galileo Galilei, ecc., pag. 37.