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AVVERTIMENTO.





Quando, nel concepire il disegno generale di questa edizione, accennavamo alla possibilità che taluno dei volumi nei quali dovevano distribuirsi le opere di Galileo fosse diviso in più parti1, avevamo in mira questo volume terzo, destinato a contenere le varie scritture di Galileo e d’altri intorno alle prime sue scoperte celesti; e di tale opportunità ci persuase viemeglio quel più profondo studio che, venendo all’esecuzione del disegno stesso, si rese necessario. Sicchè, conservandoci fedeli al criterio fondamentale di distribuzione, per cui, pur seguendo l’ordine cronologico, ciascun volume contiene lavori concernenti un dato argomento o una determinata ragione di studi, abbiamo stimato dover dividere questo terzo in due parti: la prima delle quali contiene lo scritto con cui Galileo annunziò quelle sue scoperte, e gli altri disputativi che da quello presero occasione; nella seconda comprenderemo le osservazioni astronomiche e i calcoli sulle Medicee, per quanto ci fu possibile integrati, insieme con alcune appendici che compiono la trattazione dell’argomento.

Mercè il cannocchiale, ridotto ormai in pochi mesi a tale perfezione che uno più eccellente non riuscì mai in seguito a Galileo d’ottenerne, effettuò egli in Padova e in Venezia, dal 7 gennaio al 2 marzo del 1610, le osservazioni celesti che fece conoscere al mondo mediante la suaccennata scrittura, licenziata per le stampe dal Consiglio dei X il dì 1° marzo2. Con tale scrittura era naturale

  1. Per la edizione nazionale delle Opere di Galileo Galilei, ecc. Esposizione e disegno di A. Favaro. Firenze, tip. di G. Barbèra, 1888, pag. 39.
  2. A. Favaro, Intorno alla licenza di stampa del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei: nella Rivista delle Biblioteche, num. 18-19. Al titolo di Astronomicus Nuncius, che forse non fu nemmeno il primo, Galileo, avanti che fosse compiuta la stampa, sostituì quello di Sidereus Nuncius; come, per suggerimento di Belisario Vinta (cfr. Galileo Galilei e lo Studio di Padova per A. Favaro, Vol. I. Firenze, Successori Le Monnier, 1883, pag. 386), al nome di Cosmica Sydera, che aveva da prima stabilito di dare ai Satelliti di Giove e che era già stampato, sostituì l’altro di Medicea Sydera. Tale sostituzione fu fatta mediante un cartellino con suvvi stampato «Medicea»,