Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/600


di baldessar capra. 587

nere in questo luogo la figura postavi da lui, basterà cambiare due lettere, e nell’angolo C porvi E, e nel punto F notarvi un C, e nel resto sono l’istessa cosa. Séguita: Converte instrumentum in statione C ita ut brachium CD tendatur secundum rectam terminorum A et B et.per aliud CE observabis quodcunque signum F cuius distantia per mensuratio-nem possit a te perdisci, sit autem distantia E. g. 30 pedum, progressus in F ita dispones instrumentum, ut per brachium F G primum videas punctum A deinde terminum B et in utraque observatione notabis partes abscissas a perpendiculo, quae vel in utroque erunt primi vel secundi centenarij, vel in una primi, in altera secundi. Io non so in qual genere di arte o scienza io deva riporre gli errori commessi in questo luogo dal Capra, e ne i quali in tutto il resto di questo capitolo persiste; perchè, sì come un contadino nel fabricarsi malamente un capannon di paglia, o ’l pastore nel piantar male una steccaia per il suo gregge, non acconciamente sariano ripresi da chi accusasse quello di poca intelligenza de gli ordini di architettura, e questo d’imperfetta perizia di fortificazione o castrametazione, così qui, dove nè pur ombra o vestigio alcuno è di geometria o perspettiva, non posso ragionevolmente biasimare il Capra di avere in tali scienze peccato, non potendo, al parer mio, cadere errore di geometria dove niente è di geometria. Costui non è un sonator di liuto, che erri nell’aria, nella battuta, nel contrappunto; erra nel tener lo strumento in mano, appoggiandosi le corde al petto, ed applicando la man destra alla tastiera. Vuole il Capra in questo luogo, sì come nella precedente operazione e nelle altre tre seguenti, misurar distanze poste nel medesimo piano dell’orizonte; e qui i termini A, B, C, F sono tutti nell’istessa superficie, e venendo nella stazione F, e tenendo, come dimostra la sua figura, non l’angolo dello Strumento, o centro del quadrante, verso l’occhio, ma l’estremità d’una delle sue coste, traguarda per essa le note A, B, e vuole osservare le sezzioni del perpendicolo sopra ’l quadrante. Ma non vi accorgete voi, M. Capra, che restando l’angolo dello Strumento più basso che l’estremità della costa appresso la quale voi ponete l’occhio, il perpendicolo non può tagliare altrimenti il quadrante, ma casca fuori dello Strumento? dato però che voi non vogliate seppellirvi sotto terra, acciò che i termini A, B fussero più alti dell’occhio vostro. Bisogna che voi tenghiate l’angolo dello Strumento verso l’occhio, quando voi traguar-