Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/570


di baldessar capra. 557

come veramente poteva essere, e che doveva dire 11¼, e non 55¼; di che dissi meravigliarmi molto che ei non si fusse accorto, essendo che, poco sopra e poco sotto al detto luogo, dovendo nominare il medesimo numero, scrive 11¼. Ma io veramente credo, che avendo copiato il Capra questa operazione dal manoscritto, li due 1, 1 fussero segnati un poco storti, e che però fussero creduti e presi per due 5, 5; e tanto più mi confermo in questa credenza, quanto io veggo il Capra, a car. 23 bnota, verso il fine del cap. 7, incorrere in questo medesimo errore a capello, scrivendo così: Tunc videatur quo incidat quantitas lineae B, ut hic in 71. 71. Aperias itaque instrumentum donec quantitas lineae B accommodari possit punctis 60.60 et immoto instrumento accipias distantiam inter puncla 75.75, etc., dove li due 5 devono esser, come di sopra, due 1. Ma tornando al proposito, messa da me la scusa in bocca al Capra, egli, secondo la sua natura, in luogo d’avermi grado dell’avvertimento, cominciò ad esclamare: Ecco i grandi errori che mi vuole imputare il matematico, errori frivolissimi di stampa. Onde io, che a maggiori angustie lo conducevo, gli domandai, se quando il 55¼ si fusse emendato in 11¼, il suo errore saria levato via: e rispondendomi egli animosamente di sì, Adunque, gli risposi io, multiplicate 11¼ in sè stesso, e mostratemi come il prodotto sia 45; perchè io trovo che 11 solo, multiplicato in sè stesso, fa 121, e poi vi si deve aggiugnere il quarto di 11 due volte, e di più il quarto di un quarto, tal che questo prodotto senz’altro sarà più di 126, e non, come voi dite, 45. A questo si trovò egli più che mai inviluppato: e finalmente, per distrigarlo di là ond’ei mai non si averebbe sviluppato, bisognò che io gli dicessi come l’error suo era in quelle parole: multiplicetur fractio 11¼ in se, le quali dovevano dire: resolvatur numerus 11¼ in suam fractionem, nempe in quartas, provenient 45/4, e così stava bene, e serviva al proposito della operazione; e che però tenesse a memoria questo che li avevo insegnato, ciò è che molto differenti cose sono il multiplicare un numero in sè stesso e il risolvere un numero intero in qualche frazione.

Volgendo poi alquante carte del suo libro, nelle quali sono cose solamente copiate dal mio, con l’aggiunta però di alcuni erroretti comportabili, li quali più da basso saranno posti in catalogo, mi fermai a car. 21 anota, dove, avendo finita di copiare la mia settima Operazione, si ha voluto arrisicare a lasciarsi dalla banca, ed eccolo con

1 2

  1. Cfr. pag. 463.
  2. Cfr. pag. 460.