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all’architettura militare. 49

avvertire di fare che la parte superiore del forno sia la più debile, acciò che il fuoco, non trovando dalle bande dove rompere, più facilmente spinga all’in su, levandosi in capo tutto quello che troverà; e così venga la mina a non esser fatta in vano, ma a far l’effetto.

Essendosi trattato delle trincee e delle mine, che sono mezzi assai importanti all’espugnazione delle fortezze, seguita al presente che trattiamo dell’espugnazione più principale e più sicura dell’altre: la quale si fa con l’aprire per forza di batteria una parte del recinto, alla quale, aperta che sia, si venga poi con violento assalto, per penetrare dentro al recinto ed impadronirsi della fortezza. Per esser dunque questa maniera d’espugnazione molto importante, di essa più diffusamente e minutamente ragioneremo; dimostrando il modo come si devano condurre le artiglierie sotto la fortezza, come si devano ordinare, in che maniera si abbino a tener difese, a qual parte della fortezza si devano dirizzare, e finalmente, fatta che sia la batteria, in qual maniera si debba venire all’assalto.

Ma prima, inanzi che procediamo ad altro, mi pare a proposito parlare alquanto intorno a una disputa curiosa che corre tra alcuni che fanno professione di bombardieri periti: la quale è, s’è meglio piantar l’artiglieria alla muraglia, che si vuol battere, più vicina che sia possibile; o pure, se stando lontana per una certa distanza, verrà a far maggior effetto ch’essendo molto vicina. E la cagione di trattar di ciò è il sentire, ch’alcuni hanno per opinione, anzi pur nella mente loro come per cosa certissima, che l’artiglierie faccino maggior passata stando a una certa determinata lontananza, che se fossero più vicine: la qual opinione, ancor che abbia infiniti fautori, non resta però che non sia falsa, ed in un certo modo ridiculosa; sì come la esperienza, a chi far la vorrà, può far manifesto, e la ragione, a chi con retto giudizio discorrerà, può persuadere. Perciò che, sendo il moto della palla un moto violento, chi dubiterà che, separata che sia dal suo movente, non vadi sempre perdendo di forza? Ma intorno a questo in altro luogo, e più diffusamente, si parlerà: e ritornando all’investigare se la batteria si deve fare più da vicino che si possa, o pure a una certa determinata lontananza, veggiamo se vi sono alcune ragioni per le quali si debba stare alquanto lontano; atteso che, se si dovesse aver risguardo solamente all’effetto della percossa, chiara cosa è, che quanto