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40 breve instruzione

in su la cortina venga quasi che strisciato; e questo tale argine si domanda spalto: il quale con il suo pendìo viene a coprire di maniera la cortina, che il nemico, volendola battere, è costretto o a tagliare detto spalto o contrascarpa, o vero alzarsi con cavalieri al piano della campagna; l’una e l’altra delle quali cose le apportano non piccola difficoltà.

Si è detto di sopra, che il fare le cannoniere delle piazze di sotto basse e vicine al piano del fosso, sarebbe molto utile per avere i tiri che strisciassero il piano della fossa; ma poi l’esser così basse, le rende molto sottoposte all’esser acciecate e scalate; e per questo rispetto si è concluso, che non si devono fare così basse. Ma quando pure noi volessimo che il nostro fianco avesse le difese basse, si potrà sotto le cannoniere fare la casa matta con due o tre feritoie, dalle quali con archibugioni, moschettoni, falconetti, si possa difendere la fossa. Ma è da avvertirsi che, per essere le case matte luoghi racchiusi, il fumo è di grandissimo impedimento a chi vi sarà dentro: però si doverà fare a ciascheduna il suo camino o sfogatoio, il qual vadi sopra il merlone; e si farà largo un braccio per ogni verso.

Sèguita che noi diciamo delle parti che sono dentro alla cortina, cioè del terrapieno, della sua salita e della strada dal terrapieno all’abitato. E tutto questo spazio è stato chiamato pomerio, ma, al mio parere, corrottamente; perchè io non ci troverei etimologia alcuna: per il che giudico che si debba dire pomenio, quasi post moenia, ciò è dietro ed a canto le mura. Questo pomenio, come ho detto, contiene il terraglio, la sua salita, e la strada tra il terraglio e l’abitato. Il terraglio, è cosa chiara che quanto più sarà largo, tanto più sarà gagliardo per resistere alla batteria, ed ancora più capace per i defensori e per potervi, al bisogno, adoperare qualche pezzo d’artiglieria; però, potendosi, non si doverà far men largo di quaranta braccia: e la sua salita quanto più sarà dolce, tanto sarà me-