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358 del compasso geometrico e militare

sopra la superficie esterna, responda alle inclinazioni della superficie del vacuo interiore, fa di mestiere che quella gamba dello Stromento, che deve riguardare verso la gioia, sia alquanto più lunga dell’altra; il che si fa con aggiungervi il piede mobile. Ma per sapere quanto si deve detta gamba slungare, bisogna in prima livellare, una volta tanto, il pezzo secondo l’altro modo di sopra dichiarato; di poi, transferendo l’Istromento al focone, ed aggiungendo all’una gamba il piede mobile, il quale, posato sopra il pezzo, risguardi verso la gioia, si slungherà detto piede sin che il perpendicolo tagli il punto di mezzo, segnato 6: che allora lo Stromento sarà aggiustato per tal pezzo; e fermato il piede con la sua vite, si noterà, nella costa della gamba, un segno, con lima o coltello, al quale deve arrivare la cassella del piede mobile, quando vorremo usare lo Stromento intorno a tal pezzo. Nell’uso, poi, segando il filo al principio del punto 6, il tiro sarà di punto bianco; segando il 7, sarà uno d’elevazione; l’8, sarà 2; il 9, 3; etc.

Appresso a questa circonferenza ne seguita un’altra, divisa in gradi 90, che è la divisione del comune Quadrante astronomico: li usi del quale sendo copiosamente da altri posti, saranno, per brevità, in questo luogo taciuti.

Segue appresso un’altra circumferenza, con divisioni e numeri, fatta per misurare la scarpa e pendenza di qual si voglia muraglia.

L’uso della quale è, che si suspenda il filo col perpendicolo in quel piccolo foro, che si vede nell’estremo punto posto nella minore circumferenza; ed appoggiata la costa opposta dell’Istromento alla scarpa, osservisi dove il perpendicolo sega la circumferenza: perchè, segandola, per essempio, nel punto 3, diremo la scarpa di tale muraglia essere per ogni 3 di altezza uno di pendenza; e così, segando il punto 5, averà per ogni 5 d’altezza uno di pendenza, etc.

Resta finalmente l’estrema circonferenza, divisa in parti 200...