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322 dialogo de cecco di ronchitti
[Allude all’opinione di Copernico.]i sletrani que dise, che la terra se volze a cerca, con fà na muola da molin. pensate mo tì de gi altri, con la và a faellare, tutti sà faellare.

Na. El dise pò, que la stella xe apè[Loren. cap. 7.] la Luna, ma desottoghe1; e che live el no ghe pò esser fuogo.

Ma. L’hà fatto ben a dire, que no ghe è fuogo, per pi reson.

Na. E così el tèn, que ’l sipia aire, quello, che lecca el culo (a vuossi dire,[Loren. cap. 7.] el Cielo) de la Luna2.

Ma. Moa, moa, el poea ben dire an questa sì.

Na. E (diselo) el Cielo no pò essere[Loren. cap. 4.] de fuogo3, per que seanto così grande el bruserae tutti gi altri leminti.

Ma. Mo me vegna el morbo, che questù, seanto dottore, se ’l se caesse la vesta, el parerae n’homo. dime on può; na faliva sola no basteraela à impigiare on pagiaro, e po anche a brusare quanto legname se catta?

Na. A cherzo de sì mi.

Ma. E si quante fornase xe al mondo, le no porae brusare on cecchin, che foesse d’oro. per que mò? seto per que? mo per que l’oro no se po brusare. e così anche se gi altri leminti poesse brusarse, basterae on puoco de fuogo, pre far l’effetto; sensa tanto co ’l dise elo.

mancano letterati, i quali dicono che la terra gira torno torno come una macina da molino! Pensa poi tu degli altri: quando si tratta di discorrere, tutti sanno discorrere.

Na. E’ dice poi che la stella è vicino alla Luna, ma di sotto: e che lì e’ non vi può esser fuoco.

Ma. Ha fatto bene a dire che non c’è fuoco, per più ragioni.

Na. E così egli tiene che sia aria quella che lecca il culo (i’ volsi dire il Cielo) della Luna.

Ma. Eh, ch, e’ poteva ben dire anche questa, sì.

Na. E (dic’egli) il Cielo non può essere di fuoco, perchè essendo così grande, e’ brucerebbe tutti gli altri elementi.

Ma. Oh che mi venga il morbo, se costui, dottore com’è, cavandosi la vesta, non sembrerebbe un uomo come un altro: dimmi un po’: una sola favilla non basterebb’ella ad accendere un pagliaio l’e poi anche a bruciare quanto mai legname si trova?

NA. Lo credo, io.

Ma. Eppure quante fornaci c’è al mondo, le non potrebbero bruciare uno zecchino che fosse d’oro. Perchè dunque? lo sai perchè? Gli è perchè l’oro non si può bruciare. E così pure se gli altri elementi potessero bruciarsi, basterebbe un po’ di fuoco per far l’effetto, senza che ne occorra tanto come dice lui.
1. dise (se ben gì è strambi) (sebben e’ son strambi) che — 9-10. fuogo; perche vogianto ello anare col sò celibrio de sora a gì altri la strada serae stà massa pligolosa (perchè volendo lui andare col suo cervello sopra agli altri, la strada sarebbe stata troppo pericolosa). Na. E così — 11. vuosi — 17. liminti — 20, 22, 26, 30. un
  1. «la predetta Stella non può esser’ se non nell’Aria prossima al Cielo della Luna, quello quasi toccando.» (Discorso, ecc., car. 19a r.)
  2. «si scorge la falsità della openione de’ Moderni, i quali ’l mettono, che tocchi, et lecchi il Cielo della Luna.» (Discorso, ecc., car. 19a r.)
  3. «e anchora essendo’ l fuoco il più possente de gli altri Elementi, e così separato, e di tanta ampiezza, chi non vede, ch’egli abbrugierebbe il restante del Corpo Elementare.» (Discorso, ecc., car. 8a r.)