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circa la stella nova dell’anno 1604. |
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all’hora, ma infinite volte ancora era intervenuto alle osservationi, come quello che sopramodo di tal scientia è inamorato; fu veduta questa Stella sopra modo scintillante, mentre li raggi solari gagliardamente feriano li nostri occhii. Finalmente approssimandosi il Sole a questa Stella apparve alquanto più picciola, il che non credo fosse in tutto per che havesse scemata la sua grandezza, ma perchè il maggior lume dil Sole incominciava ad oscurare il minore, si come circa il fine di Novembre parte per la presentia dil Sole, parte per le nubi che circa l’horizonte in quel tempo stavano, fu totalmente offuscato. Si come poi era stato conietturalmente da me, non una volta, predetto, che questa stella circa la festa del nascimento del Nostro Salvatore Giesù Christo, dovea di novo in oriente far mostra di se; così apunto fu osservato nella vigilia di questa festa, la sua prima apparitione dall’Eccellentissimo Sig. Galileo; si come quando più fu ellevata, & rimossa dal Sole in tale altezza, che puote essere osservata, fu con diligentia, & con instromenti privi d’ogni errore, sino al giorno d’oggi da me osservata, come sarà ancora permettendo Iddio sino alla sua consumatione. Apparve adunque non già con la sua solita grandezza, come si può vedere apertamente, ma si ben fissa nel suo medesimo loco, & punto nel qual fu osservata mentre era occidentale, come poco più abasso dirò, & non manco scintillante. Ma per mostrare al lettore che non con parole ma con fatti, come ho promesso, fedelmente & precisamente voglio mostrar il loco di questa Stella, incomincierò a dechiarare in che modo, & con quali stelle fisse ho ritrovato si la immobilità di questa Stella come il suo loco secondo la lunghezza et larghezza in rispetto dell’ecliptica. Quando adunque apparve questa nova stella mi ritrovai solo un instromento con quale si potessero pigliare le distanze fra le Stelle, & questo non molto grande, quale però se fedelmente habbi servito lo giudicherà il lettore da quello sono per dire, mosso all’hora da si eccellente novo spetacolo giudicandolo degno d’un instromento maggiore, con ogni diligentia possibile mi feci fabricare un sestante alla similitudine delli instromenti del Nobilissimo, & Eccellentissimo Mathematico Tychone Brahe; fra tanto però mi servii del sopradetto instromento sino alli 6 di Novembre, nel qual tempo fu compito il sestante. Osservai adunque la distantia fra questa Stella, & altre due fisse, che erano accomodate una alla lunghezza, & l’altra alla larghezza; cioè la più lucida del destro piedi del serpentario, & l’altra più lucida del sinistro piedi dil medesimo, & molte volte havendo reiterate le sopradette distantie con ogni diligentia possibile, & principalmente mentre non solo la stella nova, ma etiamdio le due fisse sopradette erano molto ellevate, & per ciò non pativano niuna o poca refrattione, finalmente fatta la suputattione per l’aurea dottrina de triangoli sferici, ritrovai il loco di questa Stella secundo la sua lunghezza in 17 gradi & 39 minuti di Sagittario, con larghezza verso la parte boreale di un grado & 51 minuto. Havendo adonque fino alli 6 di Novembre con il soprascritto instromento osservato, volendomi sincerare dil loco di questa