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214 trattato della sfera

sitamente tutta la moltitudine delle stelle, se ne veggono cinque, ed oltr’ad esse il sole e la luna, che non servano e mantengono il medesimo sito rispetto all’altre, ma vanno in diverse parti vagando, quindi è, che non in uno solo orbe si devono constituire, ma assegnare tanti, quanti sono i moti che appariscono. Ed acciò che meglio s’intenda quanto si dice, daremo un essempio d’una delle più facili osservazioni: e sarà, che se noi questa sera osserveremo il sito, verbi gratia, della luna, la quale, poniamo caso, ci apparisce vicina al Cuor di Leone, tornando diman da sera a riguardarla, la vederemo essersi dalla detta stella slontanata verso le parti orientali; adunque non può la luna esser fissa nel medesimo orbe che la già detta stella. E parimente, osservando il sito presente, verbi gratia, di Giove, e tornando a rimirarlo fra un mese o due, lo troveremo, non più appresso alle medesime stelle fisse, ma in altro luogo esser situato; dal che si conchiude, ancor esso esser portato da un orbe particolare. Ed ancor che non si possa il sole in tal guisa osservare, non apparendo egli in compagnia dell’altre stelle, nulladimeno s’è osservato muoversi ancor esso di moto proprio. Perciò che se, verbi gratia, questa sera noi, poco doppo il tramontar del sole, osserveremo qualche stella fissa, che nasca in oriente, troveremo, tra 15 o dì, la medesima nel tramontare del sole non pure esser nata, ma assai alta; il che di necessità argomenta, essersi l’intervallo fra essa ed il sole diminuito, e, per conseguenza, il sole aver moto proprio ed orbe particolare.

E perchè con le medesime osservazioni si comprende, ciascuna di queste stelle vaganti non solamente aver moto diverso da quello dell’altra moltitudine, ma ancora tra di loro esser differenti; quindi è che per necessità si sono posti otto orbi: uno, ciò è, per tutte le stelle che non mutano sito tra di loro, e perciò sono dette fisse; ed altri sette per quelle che vanno di moti proprii vagando, e perciò vengono dette pianeti., Ma osservando ancora più esquisitamente gli astronomi li moti celesti, dalle apparenze, che più a basso dichiareremo, sono venuti in opinione doversi sopra l’ottavo orbe aggiungere ancora il nono, ed altri anco il decimo.

Questo è quanto al numero de gli orbi celesti: resta che dichiariamo l’ordine. Il quale è stato investigato, oltre all’altre cause, dalla

10. lontanata, a, l’35-36. dichiariamo dell’ordine, a, m, r