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AVVERTIMENTO.





A quell’ordine di studi giovanili, al quale si è accennato nell’Avvertimento alla Bilancetta, appartengono alcune postille di Galileo all’opera di Archimede De sphaera et cylindro, da noi rinvenute nella Collezione Galileiana (Div. IV, T. CXLV, car. 189-194) della Biblioteca Nazionale di Firenze, e date or non ha molto alla luce.1 La copia che ci pervenne la mandava da Roma Vincenzio Santini a Vincenzio Viviani con lettera de’ 27 settembre 1671 (Coll. Gal., Div. IV, T. CXLV, car. 188); e molto probabilmente il Santini aveva avuto tali postille coi libri del P. Famiano Michelini, del quale era stato discepolo ed erede. Il Viviani poi, alla sua volta, le trascriveva sui margini di un esemplare dell’edizione d’Archimede (testo greco e versione latina) impressa a Basilea nel 1544;2 sulla parte latina della quale edizione, come dalle citazioni manifestamente apparisce, erano state fatte da Galileo. L’esemplare così annotato di mano del Viviani, il quale anche altre volte serbò copia in tal modo di postille del suo Maestro, è ora nella Biblioteca Nazionale di Firenze con la segnatura «V. 1. 104».3

Queste postille noi riproduciamo nell’ordine stesso col quale furono registrate dal Santini, che così ne scrive al Viviani: «Trovai quel pezzo di Archimede De sphaera et cylindro notato in margine di postille, come Lei medesima in Fio-


  1. Miscellanea Galileiana Inedita, Studi e ricerche di Antonio Favaro: nelle Memorie del R. Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti; vol. XXII, par. III, pag. 718-728.
  2. ’Ἀρχιμήδους τοῦ Συρακουσίου τὰ μέχρι νῦν σωζόμενα ἅπαντα; Archimedis Syracusani Philosuphi ac Geometrae excellentissimi Opera, quae quidem extant omnia, multis iam seculis desiderata atque a quam pancissimis hactenus visa, nuncque primum et Graece et Latine in lucem edita. Basileae, Ioannes Hervagius excudi fecit, an. M.D.XLIIII. — Le pagine contenenti il testo greco e quelle contenenti la versione latina hanno numerazioni distinte: le citazioni di Galileo si riferiscono alla numerazione della versione.
  3. La stessa Biblioteca possiede un altro esemplare dell’edizione di Basilea, segnato «9, 7, 5, 8», che il catalogo manoscritto della sezione Palatina indica come contenente «postille, alcune delle quali di mano di Galileo». Esso contiene infatti postille di varie mani, ma niuna di certo, di quella del nostro filosofo.
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