Pagina:Le opere di Galileo Galilei I.djvu/222


la bilancetta. 219

che se fg tornerà doppia di ge, il tal1 misto sarà due d’oro ed uno di argento2. E col medesimo ordine procedendo nell’esamine di altri3 misti, si troverà esquisitamente la quantità dei semplici metalli.

Per fabricar dunque4 la bilancia, piglisi un regolo lungo almeno due braccia5, e quanto più sarà lungo più sarà esatto l’istrumento; e dividasi nel mezo, dove si ponga il perpendicolo; poi si aggiustino le braccia che stiano nell’equilibrio6, con l’assottigliare quello che pesasse più; e sopra l’uno7 delle braccia si notino i termini [dove ritor]nano i contrapesi de i metalli semplici quando saranno pesati8 nell’aqqua, avvertendo di pesare i metalli più puri che si trovino9. Fatto che sarà questo, resta a ritrovar10 modo col quale si possa con facilità aver la proporzione11, [secondo la quale] le distanze tra i termini de i metalli puri verra[nno] divise12 da i segni de i misti. Il che, al mio giudizio13, si conseguirà in questo modo:

Sopra i termini de i metalli semplici avvolgasi un sol filo di corda di acciaio sottilissima14; ed intorno agli intervalli, che tra i termini rimangono, avvolgasi un filo di ottone pur sottilissimo15; e verranno tali distanze divise in molte particelle uguali16. Come, per essempio, sopra i termini e, f avvolgo 2 fili solo di acciaio17 (e questo per distinguerli dall’ottone18); e poi vo riempiendo tutto lo spazio tra e, f con l’avvolgervi19 un filo sottilissimo di ottone20, il quale mi dividerà lo spazio ef in molte particelle uguali2122; poi, quando io vorrò sapere23 la proporzione

  1. 1. quel tal, A, B, E — tal, D — sarà il doppio di oro, G — sarà di due, A, B, D, E
  2. 1-4. se fg sarà doppia di ge l’oro sarà doppio dell’argento, se ge doppio di fg l’argento sarà doppio dell’oro; e così, nelli altri misti con simil proporzione. Per fabbricare, C
  3. 2-3. degl’altri, A, B, D, E, F
  4. 4. adunque, C, D — almeno lungo, C, D, E, F
  5. 5. un braccio, Y — più esatto sarà, B — tanto più sarà (sarà più, D) esatto, C, D — strumento, A, B, C, E, F
  6. 7. in equilibrio, Y
  7. 8. e nell’uno, C, D, F — delle due braccia, D
  8. 9. quando si pesano, C
  9. 10. più puri che sia possibile, C
  10. 11. ritrovar un modo, G — si potrà, E
  11. 12. la proporzione secondo la quale le distanze, Y
  12. 13. verranno divise, A, B, C, E, F — saranno divise, D
  13. 14. al mio giudizio, manca in Y
  14. 15-16. un filo d’acciaio sottilissimo, Y
  15. 17. avvolgasi pure un filo d’ottone sottilissimo, C, D — una corda di, G — e torneranno, Y
  16. 18. in molte minute particelle uguali, D
  17. 19. avvolgasi, Y — soli, Y — e questi, F
  18. 20. da i fili d’ottone, F — vadasi, Y
  19. 20-21. con avvolgere, C — con avvolgervi, E — con un filo, D
  20. 21. di ottone sottilissimo, C — il quale dividerà, Y
  21. 22. in diece particelle eguali, F
  22. 15-22. L’ediz. bolognese legge: Si haverà due fili sotilissimi passati per la medema trafila, uno d’acciaro, l’altro d’ottone, e sopra li termini de metalli semplici avolgasi il filo d’acciaro, verbigratia sopra il punto b termine dell’oro puro avolgasi il filo d’acciaro, avolgendoli sotto l’altro filo d’ottone, & havendo fatto dieci voltate con quello di acciaro si avolga dieci altre voltate col filo di ottone, & così continuare dieci di acciaro e dieci di ottone, finchè sia pieno tutto lo spatio fra li punti e & f, termini de’ metalli semplici, facendo che detti due termini siano sempre noti e perspicui; & così la distanza bf verrà divisa in molte particelle eguali e numerate a dieci a dieci
  23. 22. quando poi vorremo sapere, Y