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avvertimento 213


C = Bibl. predetta: Coll. Gal., Div. IV, T. CX, car. 60-61. Di mano di Vincenzio Viviani.

D = Bibl. e Filza Rinucciniana predette, esemplare col titolo: «Uso e fabbrica della bilancia del Sig. Galileo Galilei».

E = Bibl. Naz. Marciana di Venezia, Cl. XI ital., n. CLXXXIV, car. 245-252. Fra i quali esemplari, giovi avvertire che A e B differiscono pochissimo l’uno dall’altro e, meno assai che i rimanenti, da G; C se ne discosta invece più di tutti; D si avvicina in molte lezioni caratteristiche a C, ma altre volte va con A e B; e con quest’ultimi sta E, che presenta però assai spesso anche dei grossolani spropositi.

Abbiamo ancora tenuta presente l’edizione principe di questa scrittura, procurata da Giovanni Battista Hodierna, due anni dopo la morte dell’Autore.1 L’Hodierna non dice di qual manoscritto si giovasse nella sua stampa; la quale s’accosta talora a C, e talora ad A, B, presentando poi ed errori e concieri evidenti dell’editore. Questa edizione notiamo con F: indichiamo poi con Y il consenso delle copie tutte e di F.

Potemmo lasciar da banda la copia contenuta nel manoscritto matematico 158 della Biblioteca Civica di Amburgo (pag. 5-11),2 perchè sicuramente esemplata sull’edizione dell’Hodierna3: e del pari non ci fu d’uopo tener conto delle edizioni posteriori; di cui quella di Bologna del 16564 è fatta sopra una copia che si allontana da B soltanto per differenze leggerissime e (tranne due luoghi che,


  1. Nell’opera: Archimede redivivo con la stadera del momento del dottor Don Gio. Battista Hodierna..., dove non solamente s'insegna il modo di scoprir le frodi nella falsificazione dell'Oro e dell'Argento, ma si notifica l'uso delli Pesi e delle Misure Civili presso diverse Nationi del mondo, e di questo regno di Sicilia, ecc. In Palermo, per Decio Cirillo, 1644, pag. 1-8.
  2. Su questo cod. cfr. Favaro, Serie terza di Scampoli Galileiani: negli Atti e Memorie della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti in Padova; Nuova Serie, vol. IV, 1888, pag. 112-114.
  3. Vero è che il copista del cod. d’Amburgo scrive: «Di questo discorso fatto dal S. Galilei.... mi fu concessa copia doi anni sono dal M.o R.do et Ecc.mo Mons.re Stanislao Pudlouski, Dottore e Mathematico Ecc.mo, il quale era molto intrinseco del sig.re Galilei, dal quale li fu mandato qui in Polonia una copia». Ma più avanti egli racconta pure che nell’anno precedente «arrivato a Venezia discorrendo con Mons.re Michele Peroni, mio Maestro, molto dotto in queste nobilissime scienze,.... quando gli nominai questo trattato dell’oro fatto dal Sig.re Galileo Galilei, mi disse che poco fa v’era statto scritto sopra da Mons.re Gio. Batt. Hodierna,.... il quale da me veduto, restai molto appagato della dottrina sua». E che egli esemplasse la propria copia dall’edizione dell’Hodierna, soltanto correggendone qua e là alcuni errori, lo prova il confronto della lezione, identica anche in luoghi caratteristici. S’avverta pure che una curiosa «Appendice del P. Don Benedetto Castelli», la quale tien dietro alla Bilancetta nel cod. d' Amburgoo (pag. 11: cfr. Favaro, Serie terza ecc., pag. 112), è aggiunta del pari all’opera di Galileo nell’edizione palermitana (pag. 8). — L'essere il cod. d’Amburgo copia dell'edizione palermitana toglie affatto valore ad una lezione del cod. stesso, che, altrimenti, sarebbe osservabile. A pag. 217, lin. 9, 10, 13, il cod. d’Amburgo legge: «undeci volte, l'undecima parte, un undecimo»: e questa lezione sarebbe non solo scientificamente più esatta, ma ancora più conforme alle cifre che Galileo assegna al peso dell’argento nell’acqua nella Tavola delle proporzioni delle gravità dei Metalli e delle Gioie pesate in aria ed in aqqua (cfr. pag. 225); dalla quale appare ch’egli considerava l’argento pesante 10,4 volte più che l’acqua. Ma l’edizione dell’Hodierna, la quale legge, certo per errore di stampa, nel primo passo «undeci volte», e appresso «la duodecima parte, un duodecimo», ci mostra chiaro onde traesse origine la variante del cod., e, insieme, le toglie ogni importanza.
  4. Tomo I, unita alla Scienza Mecanica, pag.37-40.