Presso la guancia piena,
Sotto quel crine oscuro,
La bianca la serena 20Fronte vogl’io veder.
Nero, com’è in quel viso,
Sia l’uno e l’altro ciglio,
Se giunto, se diviso, 24Rimanga in dubbio il ver.
Dall’umide pupille
Del caro amato bene,
Amabili scintille 28Si veggan trasparir;
Cerulee nel colore,
Qual Pallade l’avea,
E qual la Dea d’Amore, 32Che facciano languir.
Farai col puro latte,
E colle rose insieme,
E naso e gote intatte 36Più floride d’april.
Poi la tua man mi additi,
O s’apra alle parole,
O a’ dolci baci inviti, 40Il labbro suo gentil.