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di anacreonte. | 33 |
ALLA SUA DONNA.
Già la feconda Niobe
In ruvido macigno
Sulle colline Frigie
Fu convertita un dì. 4
E un dì la vaga e bella
Sposa del crudo Tereo
Si vide in rondinella
Cangiata ancor così. 8
Cangiarmi in vetro lucido,
Mio bene, anch’io vorrei,
Perchè il tuo volto amabile
Veder potessi in me. 12
O in ricco manto adorno
Gli Dei mi trasformassero
Per esser qualche giorno
Portato almen da te. 16