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Te la trilustre vergine,
     Con voce incerta e fioca,
     Tra i mal repressi palpiti,
     24Diva nuziale invoca.
Tu con soave imperio
     Aggioghi uomini e Dei;
     Tu disarmasti il massimo
     28Giove negl’antri Idei,
Quando su i lenti talami
     Dormìa tranquillo il Nume,
     E ne lambìa la folgore
     32Le invïolate piume.
Tu, santa Dea, tu l’animo
     D’un mite ardor m’infiamma;
     Sarebbe un cor che palpita
     36Poc’esca a maggior fiamma.
Altro non chieggo, o Venere
     Rendimi a te devoto;
     Saria per maggior titolo
     40Forse imprudente il voto.