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M’odi, o degl’inni egregia
    Diva gentil Talia,
    Onde alle danze accordasi
    La liquida armonia,
    Che agli augurati numeri
    42Lieve modella il piè.
Io quì del prode Asopico
    A celebrare il vanto
    Venni, sul ritmo lidio
    Sciogliendo all’aure il canto,
    Che nella polve Olimpica
    48Vinto ha Minea per te.

Della crudel Persefone
    Alla magione oscura.
    Eco tu vanne, or nunzia
    Di nobile ventura,
    A lui che il non degenere
    54Cleodamo educò.
Di’ che poc’anzi il giovine
    Suo figlio hai visto alfine,
    Cui Pisa illustre e splendida
    In sull’Eleo confine
    Di piume or or fra gl’incliti
    60Certami il crine ornò.