Sul pronto cocchio ed agile
Scendevi, o Diva, allora,
Dagli amorosi passeri 20Tratta in un punto al suol.
Che, mentre abbandonavano
L’altissima dimora,
I bruni vanni e celeri 24Spesso batteano a voi.
Sciolti dal freno roseo
Moveano indietro il volo,
Lasciando te nell’umile 28Mia povera magion.
E tu fra ’l riso amabile
Poi la cagion del duolo,
Tu mi chiedevi, o Venere, 32De’ voti la cagion.
E quale in seno m’agiti
Fervida brama il core,
E in chi destar doveasi 36Novello amor per me.
Dicevi allor: qual perfido
Usa con te rigore?
Saffo, chi mai t’ingiuria, 40Quel barbaro dov’è?