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122 le odi


Sul pronto cocchio ed agile
     Scendevi, o Diva, allora,
     Dagli amorosi passeri
     20Tratta in un punto al suol.
Che, mentre abbandonavano
     L’altissima dimora,
     I bruni vanni e celeri
     24Spesso batteano a voi.

Sciolti dal freno roseo
     Moveano indietro il volo,
     Lasciando te nell’umile
     28Mia povera magion.
E tu fra ’l riso amabile
     Poi la cagion del duolo,
     Tu mi chiedevi, o Venere,
     32De’ voti la cagion.

E quale in seno m’agiti
     Fervida brama il core,
     E in chi destar doveasi
     36Novello amor per me.
Dicevi allor: qual perfido
     Usa con te rigore?
     Saffo, chi mai t’ingiuria,
     40Quel barbaro dov’è?