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Una femmina di non fresca età, di cui ignorasi il nome, fu sua compagna.

Fino al diciassettesimo lustro menò lieta vita fra le mollezze della voluttà. Un soffocamento, cagionatogli da un acino d’uva caduto nelle inaridite sue fauci, dicesi che recidesse lo stame dei giorni suoi, fato troppo crudele per chi con tanta venustà e leggiadria celebrate aveva le lodi del liquore di Bacco. Più del sepolcral monumento, che con epitaffio attribuito a Simonide, riconoscente la patria innalzar fece ad un tanto Cittadino, varrà senza meno la squisitezza delle sue produzioni a