D’Amor la Genitrice
Sembra più bella in Cielo,
Se mai fra il roseo velo 20Mostra l’eburneo sen.
Fin sull’Ascrea pendice
L’educan le Camene:
De’ canti d’Ippocrene 24Soggetto ognor divien.
È dolce a chi raccoglie
Le rose porporine,
Sebben le ingrate spine 28Gli pungano la man:
E a chi le molli foglie
Fra palma e palma asconde
Più grato odore altronde 32Aspetta forse invan.
Si spargono le cene
Di rose delicate,
E son così più grate 36Le rose al saggio ancor.
E quando il tempo riede
Sacro al buon Dio Tebano,
Si versa a piena mano 40Nembo di rose allor.