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altro ci vuole che il languido lume di quella sfasciata lanterna. Arrogi che, come ti ho detto, egl’ha paura di lei, e tu saprai che

 
A cui domina paura
Si rattrappa la ventura.
 

— Toglietemi una curiosità, ha figli questo balordo?

— Niente meno che quattro, due li ebbe, non prima che la signorina fosse vaga di amorose avventure, perchè ne fu sempre da che si accorse di esser donna, ma prima che si rendesse così sfacciatamente impudente nella vergognosa tresca con Pulcinella: gl’altri due viddero la luce quando già ella non voleva più d’attorno il marito, ed era da lui divisa di toro.

— Ma questi non li avrà riconosciuti suoi figli.

— Ti inganni! Li tiene in conto di figli, li riguarda e crede suoi siccome gl'altri due. Ti sorprenderà come mai diviso dalla moglie giudichi suoi gl'ultimi due figli nati, ma non sai nè puoi immaginare quanto sia facile il far calandrino questo squasimodeo. Ascolta e ridi!

Quando la signorina si accorgeva di essere incinta procurava per frutta da cena un gran piatto di ballotte, e datasi poi a cuffiarle con avidità smodata, di tratto in tratto esclamava: oh se non temessi mi facessero male quante ne mangerei! — e Calandrino la consiglia, la prega a non far spropositi, perchè non incontri che questo cibo flatulento le cagioni ingorghi, gonfiamenti e dolori; ed essa a lui; — ancora queste e po' più, ti contenti amor mio? — e seguitava così a mangiarne.

Da quelle dolci parolette Calandrino inzuccherato, argomentava che la moglie volesse seco lui riconciliarsi e si aiutava di mostrarsele tutto tenerezza e amore. Venuta l’ora del riposo, la scaltra femmina s’accostava al marito, gli prendeva la mano, lo feriva con uno